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VELOCE COME IL VENTO regia di Matteo Rovere

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  18/01/2017 18:18:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli esordi di Rovere aleggiavano pericolosamente di Albakiara e della prima Asia Argento, avevan l'arroganza di fotografare l'oziosa generazione del 2000 tra perversioni e miti hollywoodiani da imitare ed inseguire, negli anni dimostra di essere cresciuto, lascia intravedere un talento da regista di genere anche se la tesi a cui mira il suo cinema resta ben precisa quella dell'adolescenza femminile.
Bilanciate le sequenze di gare e di inseguimento da una buona sceneggiatura che confeziona un gran personaggio ad Accorsi (recitato spingendo il pedale del sopra le righe salvato dal suo autentico accento emiliano) ma conseguentemente tarpa un po' troppo le ali a quello della De Angelis che alla distanza serbava il materiale più interessante, ella compensa con low profile e sobrietà la recitazione del collega.
Sceneggiatura che al pronunciare la parola 'Italian Racing' avvisa lo spettatore più smaliziato che bene o male si finirà lì, diciamo che non evita le curve del cliché altrettanto bene come Accorsi e la De Angelis al volante ma l'epilogo risulta inaspettato, tra i prodromi nefasti all'introduzione in un cimitero.
Una rondine non fa primavera ma nel 2016 un paio di titoli che han rivitalizzato il nostro cinema di genere ci son stati e dato il successo di pubblico e di critica potrebbero prefigurarne altri in avvenire.