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DOLLS regia di Takeshi Kitano

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Woodman     9½ / 10  29/08/2013 01:14:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Assurda bellezza disarmante. Si coniuga di tutto in questo dolorosissimo film di Kitano, uno dei miei preferiti firmati dal sorprendente cineasta.

Rossissima febbre d'amore, ricorda l'interno dell'anima idealizzato da Bergman. Rosse rose, rossi alberi autunnali che decadono come le esistenze di dannate marionette mosse dal destino. Una dannazione eterna, quella che segna le vite spietate dei due giovani legati dalla corda rossa. Un dolore tutto visivo ben congegnato. Una regia pulita segue una storia frammentata in tre ritratti di amore e morte.
Un capolavoro purissimo sulla purezza del dolore.

Uno stupendo commento musicale di un Joe Hisaishi più bravo del solito.
Una squadra di attori che recita con i volti, fa emergere una pesantezza esistenziale che mal si addice ai toni luminosi della vita terrena.
Un'eternità scorre fra la nascita di un amore e il ritrovo di una solitudine paziente che avrebbe fatto bene ad una, invece, violenta. Un oceano di paura e sogni spezzati si staglia davanti a visi deturpati dalla sfortuna o dalla follia ossessiva. Solitudini su solitudini, corpi piccoli vagano nell'enorme, infelice mondo. Fino a crollare, inutili.

Scene antologiche: il boss che rivede la sua amata mai dimenticata, Sawako e la sua ossessione per il gicoattolino di plastica, la popstar sfregiata che chiede al fan cosa è successo ai suoi occhi ("Ho pensato che fosse meglio non poter più vedere"), il cammino finale nella neve, con l'ultimo flashback.
Spiazza, incanta, demoralizza. Un arcobaleno di sofferenze stagliato in un universo fatto di simboli, vuoti, colori e incubi. E' un film che suscita un pianto profondo.

Un film che ha tutto, racchiude tutto, può comunicare di tutto.
Minimalista, nell'inconfondibile segno nipponico, pittorico, nell'irripetibile poetica di Kitano.

Un capolavoro.