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GROTTO regia di Micol Pallucca

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Peanuts02     5 / 10  17/07/2017 11:45:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Detto onestamente, non so che altri film ci fossero al Giffoni per giustificare la vittoria di questa pellicola.
Grotto si pone come una storia che voglia parlare di coraggio e amicizia in una fase particolare della vita, vale a dire la preadolescenza, ponendosi in uno scenario fantastico di immensa ispirazione da parte dell' E.T. di Spielberg.
Il risultato però è un film piuttosto mediocre. Non sono un pedagogo e non mi ritengo la persona qualificata per valutare questo film dal punto di vista educativo, ma se devo dire la mia posso dire che ci sono film immensamente migliori da far vedere a dei bambini per insegnare loro questi fondamentali valori.
Gli attori sono molto poco convinti. Va bene che si tratta pur sempre di attori giovanissimi, ma in una storia come questa è fondamentale l'immedesimazione nei personaggi, che qui manca a causa della recitazione amatoriale. Se proprio queste erano le performance migliori, allora non oso immaginare come fossero quelle che non hanno passato le audizioni. Ad ogni modo, la recitazione, seppur neanche sufficiente, risulta il meno peggio che il film può dare, ma non perché sia buona, ma perché c'è molto di peggio.
Passiamo alla creaturina, ovvero Grotto. Tralasciando il nome, che palesa una mancanza di creatività non trascurabile (per carità, non che E.T. fosse un nome originalissimo, ma risultava credibile e non forzato come "Grotto")
Da punto di vista della realizzazione tecnica, siamo a livelli giusto sufficienti. Dovrebbe trattarsi di una stalagmite vivente, eppure a me sembra quasi di vedere un mostro di Ghostbusters malriuscito. La texture è inesistente e non in tutte le scene riesce ad integrarsi al set e agli attori, risultando finta e anche fatta malaccio. Tuttavia la fotografia azzurrognola di alcune scene riesce a "mascherare" i difetti della CGI, sebbene non riesca a salvare il risultato finale.
Inoltre, troviamo un umorismo volgare che non fa ridere, ma irrita e non poco. Grotto che rutta, il ragazzino cicciottello (PALESEMENTE copia... ehm, "ispirato" a Chunk dei Goonies) che scoreggia... Queste gag sono una chiara dimostrazione dell'incapacità della sceneggiatura di far ridere, e quindi avranno pensato che mettendoci queste tristissime scene sarebbero riusciti a strappare qualche risata al pubblico.
Se ridere fosse così facile, ci sarebbero molti più comici al mondo.

Ma passiamo proprio alla sceneggiatura, forse il punto debole del film.
Come detto sopra, il film vuole insegnare (parole di Pallucca) l'importanza dell'amicizia tra i preadolescenti, la delicatezza di questa età dove si passa dall'essere bambini all'essere pronti a crescere, l'importanza dei piccoli conflitti e dei piccoli amori...
Sono tutte tematiche molto importanti da esplorare, specie in un film per bambini, ma vengono affrontate con una banalità da far cadere le braccia.
Vorrei fare un piccolo esempio con un altro film che esplora la crescita del preadolescente, un film fatto di certo molto meglio e di certo assai più famoso di questo:
Kiki consegne a domicilio di Hayao Miyazaky.
Lo so, è quasi una mossa scorretta voler fare paragoni con un film di uno dei maestri del cinema, però vorrei giusto far capire laddove il tema della crescita viene esplorato come si deve:

"In Kiki la protagonista è una ragazzina dolce ed ingenua, desiderosa e felice di poter andare a vivere altrove per mettersi in proprio. Tuttavia il mondo non è come se lo è sempre sognato, capirà che esistono persone fredde e distaccate ma anche persone affettuose che la appoggeranno nel suo cammino. Da qui una crisi che le toglierà il suo unico vanto, simboleggiato dal volo, ma che riuscirà a riconquistare riscoprendo i suoi valori veri.

In Grotto tutto viene visto con una banalità e un distacco incredibili, che sembrano quasi voler dire:
"State tranquilli, se avete problemi personali basterà spiccicare due parole con alcuni coetanei per sentirsi meglio, perché le azioni di una persona sono sempre giustificabili e comprensibili"
NO. E' un punto di vista molto comodo e superficiale. Se proprio vuoi dirigere una storia di formazione va benissimo, c'è bisogno di storie di formazione al giorno d'oggi, ma almeno accertati di saperlo fare, altrimenti passa la scrittura a qualcuno più capace o cambia progetto del tutto.

La regia, d'altro canto, è piatta, anonima ed insipida. Come detto per gli attori: AMATORIALE. Le scene non sono affatto incisive e in alcune il 3d viene esaltato in maniera tediosissima: basti pensare a quella freccetta all'inizio che va verso lo spettatore. Se lo vedi in 3d fa un certo effetto, ma se lo vedi in 2d risulta fastidiosa a dir poco

Forse forse l'unico aspetto un pelino salvabile è la location: le grotte di Frasassi, ma la regia scarna non riesce ad esaltare la magnificenza del luogo (io ci sono stato, ed è qualcosa di splendido) relegandolo ad un banale fondale dove spostare i personaggi come pedine. Se scegli di fare un film in una location tanto suggestiva, sii certo di saperla enfatizzare e renderla protagonista del film assieme agli attori, altrimenti usa pure un fondale dipinto!

Questo film trasuda di una pigrizia molto deludente. Sono sicuro che si sono tutti impegnati al massimo, ma è il risultato finale quello che conta, e non si può premiare un film per l'impegno, ma per quello che è riuscito a fare.
Più di 5 non posso proprio mettere, se volete far vedere ai vostri figli un film che esalti i valori che ogni ragazzino dovrebbe perseguire, optate per qualcosa di meglio e, se possibile, anche più "classico".