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LE CONFESSIONI regia di Roberto Andō

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The Gaunt     7½ / 10  23/04/2016 20:39:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se in Viva la libertà le verve giullaresca del gemello pazzo scardinava dall'interno verità scomode, Le confessioni mostrano sempre Servillo alle prese con un personaggio speculare che si oppone con la forza del silenzio, perchè in questo film ci sono segreti e segreti. Ci sono quelli basati su un principio etico e morale, mentre altri servono solo allo scopo di tenere all'oscuro il mondo esterno da scelte esteeme, privi di ogni morale ed etica. Un mondo esterno che quasi non esiste e su cui aleggia il Todo Modo di Petri, ma diversamente da questa pellicola che metteva alla sbarra un'intera classe dirigente e politica sul suo strapotere e autorefernzialità, qui è presente solo quest'ultimo elemento.
il processo si compie sulla base dell'inettitudine di una politica ormai asservita al Dio finanziario rappresentato da Rochè. Un insieme di cosidetti potenti che confessano il loro grigiore e la loro mediocrità, pronti a ricevere ricette incomprensibili come verità scolpite sulle tavole della legge. Non è un caso che Andò li privi di ogni spessore o approfondimento psicologico. Sono 8 ministri pressochè identici nella loro inutilità e nel loro servilismo, svuotati da ogni senso ideologico e morale, pieni di paure e timori di fronte ad un uomo che non vuole parlare perchè ritenuto depositario di segreti inconfessabili. E' meno brillante e decisamente più cupo di Viva la libertà, magare più farraginoso e compassato, ma Andò cerca di svuotare ogni possibile tecnicismo economico-finanziario attraverso un'analisi morale del problema di un sistema ormai fuori da ogni realtà, come l'atmosfera sospesa ed irreale dell'albergo.