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THE WITCH - A NEW ENGLAND FOLKTALE regia di Robert Eggers

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Spotify     7 / 10  22/02/2017 22:55:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
---PRESENTI SPOILER---

Finalmente, finalmente, finalmente! Dopo una serie interminabile di aborti, ecco un horror bello, intenso, fatto come si deve! Ad essere sincero non mi aspettavo chissà cosa, anche se la trama mi sembrava avesse qualcosa di diverso da quelle di altre pellicole dell'orrore.
Il film è stato una piacevolissima sorpresa e sta a testimoniare che, quando un regista vuole girare un horror e ha in testa un'idea solida, ecco che i risultati vengono fuori. Robert Eggers comprende che per realizzare una buona pellicola di paura, non è necessario strafare, cercando di fare un capolavoro, il quale non arriverà mai, ma piuttosto capisce che la chiave giusta è l'intrattenimento, ma un intrattenimento che faccia appassionare lo spettatore, che dia compattezza al film, facendolo scorrere in maniera piacevole e travolgente al tempo stesso.
Eggers riesce appunto, in questo intento, e con tanta umiltà, passione ed intelligenza sforna una pellicola destinata a diventare un cult.
La vicenda è ambientata nel New England seicentesco e vede protagonisti i componenti di una famiglia cacciati da una minuscola comunità per via dell'estremismo religioso di William, il capo-famiglia. Gli altri membri del nucleo sono la madre Katherine e 5 figli: la più grande Thomasin, poi Caleb, i gemellini Mercy e Jonas e infine il neonato Samuel. I sette si spostano in una fattoria sperduta in mezzo ad un immenso bosco e cominciano a praticare del raccolto. Un giorno, Thomasin è insieme al piccolo Samuel e mentre lei gioca con lui, questi sparisce proprio sotto gli occhi della sorella. A questo punto, si instaura nella famiglia uno stato di tensione che cresce sempre di più fino a sfociare nell'odio reciproco, fomentato anche dal fondamentalismo stesso predicato dai membri del combo. Quello che però la famiglia non sa è che qualcosa di oscuro e misterioso si aggira nel bosco e che potrebbe essere la causa della sparizione del neonato Samuel.
Il regista in questo suo esordio cinematografico, rivoluziona quelle che erano state le regole (sbagliate) del cinema horror, impostatesi negli ultimi 5-10 anni. In questa pellicola, il nemico, il quale dovrebbe essere appunto una strega, si vede poco, e quello da cui si deve difendere la famiglia protagonista, altro non è che se stessa. Il nucleo è vittima del suo stesso estremismo religioso che porta tutti i componenti, in particolare il padre e la madre, ad avere una visione altamente distorta e tragica della realtà. Tutto ciò che William e Katherine fanno, lo fanno esclusivamente per fede, con la quale, sembra quasi che abbiano una specie di rapporto morboso.
La discesa nel delirio più totale, si sviluppa in maniera più concreta quando il piccolo Samuel sparisce. Ed è qui che secondo me c'è il colpo di classe del director, e cioè che, anziché concentrarsi sulla figura della presunta strega, Eggers comincia a tessere questa tela di tensione ed ostilità che va creandosi tra i membri della famiglia. L'attrito in continuo aumento è fomentato proprio dall'estremismo religioso, al quale il padre e la madre si affidano a seguito dei fatti inquietanti e drammatici che colpiscono i loro figli. Ma in realtà così facendo, la situazione peggiora solamente. Man mano il regista ci mostra come questa famiglia viene divorato sia dall'odio che dal loro stesso credo. Al contempo però, Eggers riesce a non uscire dai canoni dell'horror. Ciò è dovuto, tra le altre cose, ad un'atmosfera davvero lugubre ed angosciosa che il director riesce a creare e a mantenere per tutti i 90 minuti.
Lo spettatore è continuamente pervaso da un forte senso di inquietudine, nonostante le scene davvero paurose siano relativamente poche.
La presunta strega dunque, è in realtà un elemento secondario, ma non inutile ai fini della pellicola. Funge da sfondo, non compare quasi mai, eppure, la sua presenza è costante. Eggers riesce veramente a fare un lavoro innovativo, riesce a partorire idee concrete e definite e in seguito le trasferisce alla grande sul campo.
Dal punto di vista etico e secondo la mia modesta opinione, il regista sembra abbia voluto fare un'opera dai caratteri anticristiani. Innanzitutto, ciò, si può evincere dall'estremismo religioso praticato dalla famiglia. Quest'ultima, praticando il proprio credo in maniera così morbosa, si ritrova divorata dall'interno a causa dell'astio che si instaura pian piano tra i membri del combo.
In altre parole Eggers, ci fa vedere che praticando una religione nel modo in cui la pratica William e la sua famiglia, si può perdere di vista ogni altra cosa che abbia un valore concreto.
Altro fattore che pare evidenzi l'anti-cristianità dell'opera, è ovviamente il finale. Tutti i componenti del nucleo familiare sono morti, eccetto Thomasin. Per giunta William è stato ucciso dal caprone della sua fattoria, il quale sembra parlasse con i gemellini Jonas e Mercy. E naturalmente, come ormai sappiamo, la figura del caprone in ambito religioso equivale a quella di Satana. Quindi, quando Thomasin chiede all'animale se è il diavolo in persona, ecco che questi rivela la sua identità mefistofelica. Lucifero offre a Thomasin la possibilità di godere di ogni beneficio che la vita può offrire, e la ragazza, molto disorientata e confusa accetta, finendo dunque col far parte di una congrega di streghe. Il director ci mostra pertanto, come l'essere umano può essere facile preda delle tentazioni del demonio e in seguito decidere di stare dalla sua parte, nonostante sappia che una volta stretto un simile patto, sarà suo schiavo per l'eternità.
La direzione degli attori l'ho trovata ottima. Il regista ci presenta i protagonisti come della gente quasi senza speranza, schiava del suo fondamentalismo religioso. I soggetti ci vengono mostrati come degli individui impotenti, ostacolati dalla loro fede, la quale li consuma da dentro. Tutti appaiono più che credibili, specialmente il personaggio di Katherine. Anche i protagonisti più giovani sono tratteggiati con grande mestiere e i due gemellini hanno un non so che di inquietante.
Il ritmo è fluidissimo. Il film dura si, 1h 30', però non ci sono mai momenti morti, la narrazione si sviluppa in continuo crescendo con Eggers bravissimo a centellinare l'aura tetra e la tensione, le quali saranno presenti per tutta la durata, in maniera quasi ossessiva. La storia poi non vive di molti momenti paurosi, ma più che altro è caratterizzata da una sequela di episodi inquietanti, i quali vengono calibrati con chirurgica precisione dal director.
C'è poi una strepitosa valorizzazione della scenografia. Un'ambientazione dal sapore gotico che riesce ad incutere un certo timore ma al tempo stesso risulta essere estremamente affascinante, specialmente per me poi, da amante di questo tipo di location oscure. Nulla è lasciato al caso, gli alberi ad esempio, si ergono imponenti nel bosco e sono talmente tanti che danno allo spettatore una sensazione di smarrimento.
La fotografia si sposa perfettamente con l'ambientazione. I colori rimandano molto ai vecchi film gotici, in quanto, sono molto grigi e cupi. Oltretutto si ricrea benissimo l'atmosfera seicentesca. Senza dubbio è una fotografia di forte impatto e che si nota subito.
Il finale l'ho trovato ingegnoso, molto malvagio e pessimista. Non tutti gli horror hanno degli epiloghi come ce lo ha "The Witch". Posso dire che lo spettatore resta parecchio scosso. Oltretutto è tecnicamente ottimo.
Il cast è validissimo. Grande prova di Ralph Ineson, un'interpretazione molto intensa, riesce bene a fare la parte del predicatore ossessivo. L'attore inglese sfoggia un grande realismo, riuscendo ad incarnare quasi alla perfezione il tipico uomo ultra-religioso del '600. Buona l'esplicazione dei dialoghi. Forse Ineson difetta un po' nelle espressioni, le quali risultano essere un po' ripetitive.
Ottima performance anche di Kate Dickie, pure lei come Ineson, rappresenta con estremo realismo, una tipica fondamentalista religiosa del 17°secolo. Espressioni stavolta decisamente migliori.
Niente da dire per i giovani attori, tutti molto bravi.
La sceneggiatura è la cosa che invece presenta qualche difetto in più. Il fatto secondo me è che a volte, alcune cose vengono o approssimate e lasciate per strada. A me ad esempio mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più sul caprone, tipo da quanto tempo la famiglia lo aveva, se mai anche in passato aveva "parlato" con i gemellini e cose del genere. Poi, come già detto prima, se qualche altro dettaglio fosse stato essere approfondito di più, male non avrebbe fatto. Il resto tuttavia è buono. Bene la stesura dei personaggi, il generale impianto narrativo e i dialoghi, impostati sull'inglese antico.

Conclusione: una gran bella sorpresa, un horror davvero ben confezionato. Si vedono la voglia e la passione del regista. Una pellicola che contiene anche dei messaggi forti.
Si eleva in maniera imponente sui tanti horror brutti e fiacchi usciti almeno negli ultimi 5 anni. Non un capolavoro, certo, ma un film da gustarsi a pieno titolo. Lo consiglio anche anche a chi non ama il genere.
7+