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THE WITCH - A NEW ENGLAND FOLKTALE regia di Robert Eggers

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Arkantos     6½ / 10  09/04/2022 10:30:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, raga, sono ancora vivo… la lunga assenza la motiverò nel commento sulla serie di Evangelion (che forse arriverà a fine anno).
Ora permettetemi di fare un progetto piuttosto veloce riguardante una delle maggiori promesse in fatto di cinema contemporaneo, ovvero Robert Eggers.
Setna = Finalmente niente roba Marvel.
Arkantos = Guarda che è da anni che non commento roba Marvel…
Premetto che, nonostante abbia diretto qualche cortometraggio, per ora baderò solo ai lungometraggi, oh, è già tanto se commento tre film!

ATTENZIONE SPOILER!!!

Iniziamo già da un tasto dolente: non so una minch.ia di horror. Lo ammetto, non è mai stato un genere sulle mie corde se non nei sottogeneri fanta-horror e horror psicologico (seppur pure questi ne abbia visti pochi come Madre di Aronofsky), quindi non bastonatemi.
Questo The VVVVVVVVVitch, palese pubblicità a VVVVVid, di fatto ebbe reazioni contrastanti tra le persone che lo videro all'epoca: chi lo definì un ottimo film, chi invece la classica paccottiglia horror tirando in ballo pure il titolo con l'errore ortografico.
Io… mi pongo un po' nella fascia di mezzo, seppur sia più una mia questione personale che del film in sé, infatti di horror sto film non ne ha molto: fate conto che sia più un film a sfondo storico con qualche elemento horror-soprannaturale.
La parte storica è senza dubbio quella più interessante, in primis perché in un horror raramente si tende a scegliere un'epoca passata (ma magari mi sbaglio) e in secundis perché non è un'epoca scelta a caso. Infatti è un film molto critico nei confronti della religione, in particolar modo quella cristiana: il film infatti presenta la classica famiglia cattolica dell'epoca dedita alle preghiere e superstiziosa. Ma cosa succederebbe se uno dei membri commetta qualche azione fraintendibile? UN MACELLO!!!
Seppur tutti dicano di essere devoti a D.io, tutti commettono peccati nascondendoli con bugie e, nel caso vengano sgamati, s'inventano delle bugie ancora più grosse: dal padre che s'inventa un sacco di frottole, Caleb che non rispetta la promessa della madre di non andare nella foresta, i due gemelli che rompono il caspio continuamente, la madre violenta e Thomasin accusata di essere eccessivamente libertina. Non a caso quest'ultima, dinanzi a una famiglia che fa zizzania nel nome di un D.io che non sempre mostra la carità (come dimostra la fede vacillante della madre dinanzi alla morte di Caleb), si pone ciò:
"Ma scusa, se siamo figli del peccato, quindi malvagi, e questa malvagità verrà lavata solo quando moriamo… Perché sto pregando e confessando i miei peccati se ciò non me li pulisce all'istante?"
Quindi, anziché piangere sul latte versato, preferirà aderire a una nuova religione che soddisfi maggiormente i suoi bisogni.
Per carità, il messaggio non è nuovo, vedasi Belladonna Of Sadness, tuttavia rispetto a quest'ultimo è senza dubbio più digeribile pure per il pubblico mainstream grazie allo stile meno voyeuristico (inoltre il film di Yamamoto, attualmente, è distribuito in una versione rimontata che poco ha a che vedere con quella originale).

Ho gradito la recitazione di tutti gli attori, in particolare quella del padre, ha un timbro di voce caratteristico che passa in un attimo dall'essere docile a una belva di Satana, e quella della Anya Taylor Joy che stavo confondendo con la Dakota Johnson perché io confondo sempre attori totalmente diversi, PER FORTUNA CHE HO CONTROLLATO!!! Il regista mostra già da questo film una meticolosa cura per le immagini, in particolar modo per i campi. Molto buona anche la colonna sonora.

Purtroppo è proprio la componente horror quella che mi ha un po' stranito: per carità, non è come OOUUUUJJIAAAA con continui "buh" e jumpscare seppur abbia il suo momento salta-poltrona col caprone che infilza il padre di famiglia, è semplicemente una questione mia su questo genere che non è tra i miei preferiti.
Più che altro, c'è una cosa che mi ha fatto morire dal ridere del caprone: la sua voce.
Per carità, non dice cose stupide come "il peee-eeee-eee-done attraversa la striscia peeee-eeee-eee-donale" (scusatemi, era più forte di me), tuttavia il suo timbro di voce ASMR mi faceva troppo ridere, mi aspettavo che schioccasse la lingua come fanno certi youtuber dediti a questo format…
Wowowiwowa = Come Gina Carla?
Arkantos = Per favore…
Riguardo il resto… la componente horror non mi ha coinvolto granchè, seppur abbia le sue scene allucinate (ammetto di essere molto più suscettibile ai videogiochi di tale genere, forse per l'interazione).

Concludendo questo commento stranamente breve, ma essendo un horror mi viene difficile parlarne tanto, lo consiglio, tuttavia non aspettatevi il classico film di questo genere altrimenti verrete delusi. È un film più… "intellettuale".