tylerdurden73 5½ / 10 22/05/2018 10:40:13 » Rispondi Più che un omaggio "Sonno profondo" è palese quanto nostalgico copia/incolla di Luciano Onetti, regista sudamericano abile a rifarsi al thriller italiano degli anni '70 e in particolar modo ai lavori di Dario Argento. Sin dai titoli di testa e dall'utilizzo di una pellicola dai "graffi" vintage si intuiscono le intenzioni di partenza: ovvero andare a ricreare quel mondo fatto di mani guantate, bambole inquietanti, telefonate con voce distorta, disegni infantili e altri stilemi tipici del filone, inseriti in una trama piuttosto intricata dotata di alcune parentesi allucinate. Il progetto, limitato dall' evidente penuria di denaro, è interessante oltre che ammirevole per la dedizione certosina con cui viene proposto, tanto da trarre in inganno se si dovesse ignorare l'anno di produzione. Purtroppo l'assenza di dialoghi (poche le frasi recitate dai personaggi), le insistite riprese dei dettagli, il continuo utilizzo della soggettiva e l'eccessivo manierismo rendono la visione piuttosto noiosa nonostante l'esigua durata. Anche la necessità dell'operazione francamente mi sfugge, pur comprendendo l'ammirazione per un genere che ha fatto scuola ispirando miriadi di soggettisti e filmaker. La trama inizialmente incuriosisce, poi eccede in arzigogolii a causa di un approccio teso a confondere le acque che trova logicita' solo nel finale, sicuramente ben ponderato anche se non esattamente sorprendente. Notevole la colonna sonora ideata da Onetti stesso; il regista argentino con il seguente "Francesca" migliorerà' l' idea di partenza, andando a realizzare un prodotto sicuramente più maturo, fornito di quel tocco personale idoneo ad evitare la mera clonazione.