Light-Alex 8 / 10 26/06/2016 20:40:55 » Rispondi Film che si approccia al soggetto del disturbo mentale partendo dalla storia della scorribanda di due improbabili protagoniste. Con delicatezza viene umanizzato un soggetto ostico, spesso ignorato e accantonato dal cinema e dalla società. Personaggi grotteschi, irruenti, sporchi, terreni. In questo senso ho visto un film concreto e sincero, con degli attimi di profonda aderenza a quella che è nella realtà la malattia mentale (certo sempre con le dovute proporzioni, è un film). Il realismo è reso dalle due protagoniste, superbe. La Bruni Tedeschi nei cambi di ritmo del suo personaggio, la Ramazzotti nella ferita rudezza del proprio. Due personaggi opposti e complementari, con Beatrice che passa il tempo a parlare senza dire in realtà nulla del suo dramma, mentre al contrario Donatella è uno scrigno ermetico che lentamente si apre durante tutto il film. Beatrice è la classe dominante della società, dove la mania fine a sé stessa finisce per diventare malattia, Donatella è la classe umile, dove invece il degrado diventa malattia. Ma alla fine poi la malattia cosa è? Tutti quanti cerchiamo le cose che ci rendono felici: Beatrice i soldi, per comprare cose belle, Donatella un incontro che la riappacifichi con sé stessa. E noi spettatori cerchiamo altro, ma comunque cerchiamo qualcosa. Siamo come i protagonisti del film.