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THE BOURNE IDENTITY regia di Doug Liman

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Dom Cobb     7 / 10  31/08/2012 12:50:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jason Bourne è un uomo raccolto in mare da un peschereccio. Non ha idea di chi sia né si ricorda alcunché della propria vita, e gli unici indizi concret sono un conto bancario a Zurigo impiantato sotto la pelle, nonché la padronanza di numerose lingue e un'abilità letale nel combattimento. Recatosi in Svizzera, ad aspettarlo c'è una cassetta con soldi, una pistola e una dozzina di passaporti; a complicare le cose, un'orda di feroci assassini pronti a farlo fuori...
Di norma, a un film del genere avrei dato il massimo dei voti, ma sfortunatamente è successo che, di tutti i film della saga, Identity è quello che ho visto per ultimo. Ciò vuol dire che già sapevo tutto su Jason Bourne, e di conseguenza ogni traccia di mistero contenuta nella sceneggiatura a quattro mani di Tony Gilroy e William Blake Herron è irrimediabilmente scomparsa.
Tuttavia, vi sono altri difetti, a prescindere da quanto detto prima, che mi impediscono di osannare questo comunque riuscito spy-thriller. Il primo e più cruciale è senza dubbio il montaggio, ad opera di Saar Klein: avete presente il montaggio disteso, quello che si ha nelle pacate scene di dialogo? Ebbene, in questo film il montaggio è disteso in modo esponenziale, persino nelle scene che vorrebbero trasmettere suspence e tensione. Conseguenza inevitabile è che la suddetta suspence è pari a zero, tranne in qualche rara sequenza, e persino il tanto lodato inseguimento in Mini, per quanto girato bene, risulta lento proprio a causa del montaggio. Per fortuna, a controbilanciare tutto, c'è l'incalzante colonna sonora di John Powell. Il secondo difetto è rappresentato dai dialoghi: non che siano brutti, ma in certe scene si ha la sensazione che gli attori non sappiano bene cosa debbano dire e si limitino ad improvvisare.


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Per il resto, però, non ci sono problemi: la regia è ottima, nonostante non vi siano particolari guizzi, e il cast è quanto mai azzeccato, dal malinconico Matt Damon al glaciale Chris Cooper, dalla spaesata Franka Potente al taciturno killer di Clive Owen. Nel complesso, il film si può considerare riuscito, anche se potrebbe scappare più di uno sbadiglio, specie nella parte centrale.

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