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IL DRAGO INVISIBILE regia di David Lowery

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Dom Cobb     8 / 10  28/08/2016 15:33:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Durante una gita in macchina, il piccolo Pete perde entrambi i genitori in seguito a un incidente e viene "adottato" da un gigantesco drago verde e peloso che il bambino chiama Elliot. Per sei anni, i due vivono indisturbati allo stato brado nella foresta, finché non avverrà l'inevitabile incontro con il mondo civilizzato, e in specie con gli abitanti della piccola cittadina Millhaven...
Gentile. E' l'unico aggettivo che mi viene in mente, ma anche l'unico davvero calzante per descrivere l'ultimo della vasta serie di remake che la Disney in tempi recenti ha messo in cantiere. Basato su un lungometraggio semisconosciuto degli anni settanta, sulla cui qualità più o meno mediocre ancora si dibatte fra quei pochi che ne hanno sentito parlare, questo Pete's Dragon si pone però anche come il primo risultato veramente soddisfacente in questa operazione di riciclaggio che guarda più al denaro che alla qualità o alla reputazione degli studios.
Se già il Libro della Giungla di Favreau mostrava un impegno a livello visivo e narrativo inusuali per un remake in casa Disney, questo film va ancora più in là, e il buon risultato viene enfatizzato da un duplice vantaggio: la scarsa qualità della fonte d'ispirazione,


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che libera il rifacimento da eccessivi sforzi di giungere ai suoi standard, e soprattutto il fatto che il remake in questione si distacca dal capostipite in ogni modo, mantenendo soltanto la premessa di un bambino che viene "guidato" da un drago da una famiglia all'altra.
Questo approccio si rivela vincente grazie senza dubbio all'ingaggio di David Lowery, regista alle prime armi ma che qui dimostra di possedere una sensibilità e un tocco umano davvero rari al giorno d'oggi. La sceneggiatura si limita a porre i diversi personaggi nei loro rispettivi ruoli chiave, senza approfondirli in maniera eccessiva (il bambino innocente, la famigliola incompleta, il materialista operaio-cacciatore, il nonno saggio), ma a dare vita alla vicenda è la salda direzione degli attori e la perizia del comparto tecnico.
In particolare, fra gli attori si distingue il bambino protagonista, la cui bravura è indescrivibile a parole, sia che interagisca con un drago digitale che con gli altri attori, ma anche questi ultimi fanno il loro dovere.
Riguardo al resto, oltre alla realizzazione tecnica del drago, davvero ottima a fronte di un budget molto ristretto,


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si fa notare una fotografia semplicemente mozzafiato, che restituisce non solo gli ambienti spettacolari della Nuova Zelanda, ma anche riprese aeree da brivido e meravigliosi albe e tramonti. Mischiato a una colonna sonora dove fanno capolino canzoni delle decadi passate, il tutto conferisce al film un'atmosfera molto "vecchia scuola", e in generale il lungometraggio pare davvero uscito da un'epoca passata, caratterizzata da tempi e usi più semplici (e lo intendo nel miglior modo possibile). Le emozioni sono così assicurate, e forse alla fine, ai più sensibili scapperà anche la lacrimuccia.
Se devo accennare a qualche aspetto negativo, dirò che, a tratti, il film risulta anche un po' troppo gentile, e in specie vi sono parti all'inizio e alla fine che avrei trattato in maniera un po' diversa;


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inoltre, la trattazione delicata e sensibile della vicenda da parte del regista è, alla fine, forse lievemente esagerata, al punto che in alcuni momenti potrebbe dare un po' di fastidio il modo in cui sembra volercisi rivolgere esclusivamente a un pubblico di giovanissimi.
In fin dei conti, però, era lo scopo dichiarato del film, e non posso certo lamentarmi del fatto di aver ormai superato da tempo l'età adatta; nonostante tutto, Pete's Dragon è una pellicola affascinante, emozionante, fotografata splendidamente e, soprattutto, di piccole dimensioni, il che è una ventata di aria fresca in mezzo a tutte le produzioni blasonate degli ultimi anni. Di tanto in tanto, c'è il bisogno di tornare ad essere bambini per un'oretta e mezza, e questo film è il pretesto ideale. Non ve ne pentirete.