GianniArshavin 6½ / 10 18/05/2014 10:36:15 » Rispondi Fra i grandi classici horror del passato , "Il presagio" di Richard Donner era l'unico che mi mancava e per tale motivo ho deciso di recuperarlo. Analizzando per bene questa pellicola di punta nel panorama dell'orrore anni 70 , ho trovato in primis straordinaria la colonna sonora di Goldsmith , inquietante come poche. Tecnicamente il film a distanza di tempo funziona ancora egregiamente , grazie ad una regia oculata , una fotografia fredda e spenta adatta a questo tipo di storia e validi effetti , con un paio di sequenze realizzate splendidamente. Passando alla vicenda , malgrado già nel 76 la tematica trattata non fosse poi cosi originale , la sceneggiatura non presenta falle consistenti e quindi la narrazione risulta quantomeno credibile. Da sottolineare la scrittura dei personaggi di Damien e della governante , davvero riuscitissimi nella loro sinistra caratterizzazione , fra i migliori senza ombra di dubbio del periodo; ovviamente a questo ottimo risultato hanno contribuito anche gli attori , bravi e in parte. Passando alle pecche dell'opera , mi dispiace dirlo ma nonostante la storia sia ben costruita non sono riuscito a spaventarmi o a provare disagio. "Il presagio" è conosciuto come uno dei film più cupi e inquietanti mai realizzati , ma su di me questo effetto non si è verificato. Ho apprezzato la scelta di eliminare spaventi facili e sangue a fiumi , ma il terrore psicologico e l'atmosfera malata di "Rosemary's baby" , ad esempio , qui sono assenti totalmente. Poco sfruttata pure l'ambientazione e nemmeno la famosa sequenza del cimitero mi ha suggestionato più di tanto. Il ritmo con cui va avanti la vicenda è molto compassato e a volte , duole dirlo , la noia sopraggiunge beffarda. Chiudo citando altri due aspetti positivi come: il finale inaspettato e la realistica presa di coscienza dei due genitori sulla reale natura del figlio. Ricapitolando sotto molti aspetti "Il presagio" mi ha deluso , ma non si possono comunque dimenticare i numerosi pregi. Donner dopo questo lavoro (considerato maledetto per una serie di sfortunati eventi in fase di realizzazione) abbandonerà totalmente questo genere dedicandosi a pellicole totalmente differenti.