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IL PRESAGIO regia di Richard Donner

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hghgg     7 / 10  07/05/2015 16:50:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be per questo film vale più o meno quello che dissi già per "L'esorcista" e sebbene ci siano sostanziali differenze il giudizio complessivo è lo stesso; entrambi i film non mi fanno impazzire, soprattutto a causa delle tematiche e del come queste vengono trattate e mostrate ("Rosemery's Baby" ad esempio oltre ad essere un capolavoro mi inquieta moltissimo).

Questo tipo di storie, questo tipo di orrore rischia di lasciarmi sempre indifferente, non mi prende, non mi cattura, non mi spaventa e soprattutto a volte mi annoia molto, per me è come guardare un qualunque Fantasy, questo l'ho detto già commentando "L'esorcista" o ancora parlando di quelle che per me sono pure schifezze come "L'evocazione".

Anche vedendo "The Omen", seguendo lo sviluppo della storia ho avuto le stesse sensazioni, lo stesso "nulla" emozionale, la stessa inarrestabile idea di stare assistendo ad un qualcosa di pacchiano tra preti, anticristi, croci, diavoli, chiese e Gesù ti salverà.
Tutto giusto sia chiaro, il film affronta l'eterno scontro tra Bene e Male da un punto di vista cattolico quindi ci sarei anche rimasto male se fosse apparso Cthulhu da un momento all'altro, tuttavia devo ribadire che questo tipo di tematiche mi lascia del tutto indifferente, un po' annoiato e ben poco inquieto.

In ogni caso, al di là dell'identica opinione che ho dei due film, ci sono varie differenze che fanno da "aghi della bilancia".

"The Omen" innanzitutto è a mio avviso molto meno interessante da un punto di vista registico. E' diretto bene, con impennate notevoli nelle scene madri, ma da questo punto di vista, e non è strano, Friedkin da facilmente scacco a Donner. Mi basta pensare al prologo del film del 1973 o alla forte tensione che nella prima "sonnolenta" parte la regia di Friedkin riesce a creare, cosa che non riesce a Donner nonostante alcune scene ottime di cui parlerò dopo.
Anche la fotografia era superiore nel film con Linda Blair, in questo film a volte l'ho trovata un po' "posticcia" anche in scene molto belle che avrebbero meritato di più.

Tecnicamente, e registicamente soprattutto, il film di Friedkin è un gioiello, più curato, anche nel montaggio ad esempio, più lucido e meno spezzettato che "The Omen" che paga anche una sceneggiatura nel complesso sullo stesso livello o quasi di quella de "L'esorcista" ma a volte troppo confusa e frettolosa, brava nel creare momenti storici del cinema horror ma più debole nella sua interezza.

Il film di Friedkin è anche recitato meglio. In "The Omen" gli attori se la cavano e Billie Whitelaw è bravissima nel tratteggiare il personaggio più memorabile e inquietante dell'intero film però Gregory Peck, attore che non ho mai apprezzato molto, non riesce a reggere tutto sulle sue spalle mentre dall'altra parte le prove recitative della Burstyn, di Von Sydow e della stessa piccola Blair furono da applausi.

"The Omen" però riprende molti punti proprio nella gestione dell'elemento horror che qui ho apprezzato molto più che nella pietra miliare di Friedkin, grazie anche ad un certo numero di sequenze eccezionali che creano un'atmosfera orrorifica di indubbio effetto (e queste sono anche girate bene) e riescono a lasciare un alone di sottile inquietudine che ti scava dentro e colpisce di più rispetto alle più dirette manifestazioni de "L'esorcista".

Nel film di tre anni prima dopo una prima parte d'attesa molto affascinante succedeva praticamente di tutto. Bambina posseduta, bambina che vomita verde, bambina con la faccia da demone, bambina che si rigira la testa di 180 gradi, bambina che scende a ragno dalle scale, bambina che si ficca un crocefisso nei propri punti intimi, mobili che volano, preti che volano, un casino.

A mio avviso era tutto troppo sopra le righe, tutto troppo esplicito e decisamente poco spaventoso.

In "The Omen" qualcosa di grosso succede pure (il temporalone ammazza-preti, i cani) ma è tutto molto più sottile, sotterraneo, una costante tensione pronta ad esplodere, con scene tese, di grande fascino. Il Male presente è ben chiaro e al protagonista alla fine restano ben pochi dubbi eppure non si esplicita mai tutto in maniera eccessiva come ne "L'esorcista", il caro bambino Damien fa accadere cose orribili ma se ne sta sempre lì buono e tranquillo. E questa scelta l'ho trovata molto più riuscita rispetto alle emanazioni "vomitose" del "rivale".

Da un punto di vista dell'atmosfera quindi questo film mi ha colpito, non è un tipo di horror che mi turba o mi entra dentro però qui ci sono scene davvero riuscite.

Impossibile dimenticare la scena del suicidio della bambinaia... Qui la regia è eccellente, la scena arriva improvvisa, tagliente come una rasoiata, anticipata solo dalla vista del classico cane nero (bel cagnone, a proposito) e soprattutto avvolta in un atmosfera irreale, sospesa. "Guardami Damien, questo è soltanto per te". Scena bellissima e circondata da un'atmosfera che, seppure in senso lato, mi ha ricordato certe atmosfere di "Picnic ad Hanging Rock" non so nemmeno io perché visto che sono due cose molto diverse; forse per l'insensatezza percepita dallo spettatore, in quel momento, per il gesto della bambinaia non so, comunque grandissima scena.

E da qui inizia la spirale di eventi in un crescendo drammatico inarrestabile con altre scene d'effetto più o meno riuscite:

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La scena più bella a mio avviso resta quella del cimitero di Cerveteri dove in un'atmosfera oscura e irreale il protagonista e il fotografo scoprono le tombe dello sciacallo (madre dell'anticristo) e del figlio del protagonista, evento che porterà ad un'ulteriore tragica e terribile rivelazione, dopodiché verranno assaliti da un branco di mastini neri assatanati (è il caso di dirlo) e dovranno darsi alla fuga. Un po' irreale che tutti quei cani incàzzati non li abbiano sbranati in 20 secondi ma tolto questo siamo di fronte ad una sequenza molto potente, carica di tensione e angoscia inoltre l'immagine


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è di quelle che non si dimenticano.

Buona anche l'ultimissima scena, mentre il finale in se non mi ha proprio detto nulla, affrettato e dal mio punto di vista poco coinvolgente.

Il film quindi di momenti e di cose buone ne ha, così come ha cose meno buone. Per i motivi detti all'inizio proprio non riesco ad andare oltre con il voto, resta comunque un buon film che ha meritato l'ingresso tra le pietre miliari del cinema horror.
ferzbox  07/05/2015 20:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mitico "The omen" di Richard Donner....me lo rivedrò molto presto.. ;-)
76eric  07/05/2015 21:36:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
RIGUARDATELO!!! E ascolta...., la musica di Goldsmith!!! ;-))
ferzbox  08/05/2015 00:46:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:-)
76eric  07/05/2015 19:38:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao. Super commento nel quale scannerizzi il film , anzi ambedue.... visto che li paragoni. Noi abbiamo già parlato abbondantemente in Rosemary Baby, ed alla fin fine i pareri sui film, di qualsiasi genere essi siano, possono essere giustamente molteplici e variegati. Ci sono tante cose che possono piacere in un film del genere horror, lo senti subito, tipo l' atmosfera, la paura, lo spavento, il gore, la violenza ecc... Essendo però più un "facilotto", anziche un cerebrale..., e sono della vergine..., tsè..., anteporrei sempre Il presagio e L'esorcista a Rosemary baby. Proprio per una mera questione di pelle... E manca un mese al 6 di giugno.... Bbbrrrrr :-))))
hghgg  07/05/2015 20:17:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si mi ricordo di come la pensi su Rosemary ne avevamo parlato, nulla di male ovviamente sono gusti. Comunque non è nemmeno tanto un discorso tecnico, il mio è anche un discorso, come dici tu, facilotto, di pancia potremmo dire, a me Rosemary inquieta molto di più. Comunque ripeto, sono tutte opere di valore quindi un de-gustibus è d'obbligo.
76eric  07/05/2015 21:35:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;-)