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LA LA LAND regia di Damien Chazelle

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Darkobarzane     6½ / 10  05/02/2017 11:31:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film sopravvalutato. Il film appare a prima vista essere di una banalità sconcertante, i protagonisti non hanno personalità, seguono il proprio destino come barchette di carta su un fiume. I dialoghi non hanno profondità, le musiche non sono da musical. A chi pensa il contrario, consiglio di vedere ancora una volta un vero musical, consiglio uno di Webber. Nel film l'azione azione è minimale, c'è solo solo una sorta di rassegnazione dei due protagonisti. Comunque non me la sento di dare un voto basso perché credo che ci sia un messaggio nascosto e profondo nel film. Il messaggio è quello che tutto ciò che ci accade è molto spesso legato da eventi casuali o peggio sono controllati da altre persone. La casualità prende il sopravvento sulla causalità. Il destino non è sotto il nostro controllo, tutto quello che ci accade nella vita non dipende da noi. E' la sconfitta della ragione. Il talento paradossalmente peggiora le cose. Senza talento è più facile accettare questa realtà delle cose.
marcogiannelli  05/02/2017 12:01:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma non è un musical classico, è evidente. La maggior parte dei
musical erano una serie di sketch incollati su una trama, con spesso
attori presi perché sapevano fare solo quello. Qui conta prima la
recitazione, poi ballo e canto, perché loro sono persone normali che
si esprimono attraverso la musica, è la musica che si presta a loro,
non il contrario, guarda caso non è una serie di gente che fa
l'occhiolino allo spettatore sempre allegra mentre canta e balla.
Come John Legend dice sul jazz, bisogna rimodernare il genere,
omaggiando il vecchio.
Onestamente la trama dei musical era sempre coincidente con un
lieto fine, quindi che questa sia banale, beh non credo.
Solo il lato tecnico merita 10, sul resto discuto, su quello no.
Soprattutto per quanto riguarda le emozioni, sono soggettive.

Darkobarzane  05/02/2017 14:54:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo so. In genere l'happy ending è la regola. In Dancer in the Dark avviene l'opposto. Per quanto riguarda la recitazione e la regia mi trova d'accordo, è filato tutto alla meraviglia. Voglio dire che è solo un buon film nulla di più, qui si parla di accostamenti al capolavoro. Francamente, sarà stato l'orario, ma ho rischiato di addormentarmi. Poi le sensibilità sono differenti. Si può suscitare delle emozioni solo accennando un tema senza saperlo dominare. Per quanto riguarda il contenuto e non il contenitore, lo sceneggiatore non ha saputo inventarsi un monologo credibile per la ragazza. Il racconto nel provino è di una banalità sconcertante.