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ARRIVAL regia di Denis Villeneuve

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EddieVedder70     8 / 10  17/09/2017 21:22:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendi una film con una struttura alla Nolan ("Inception", "Interstellar"), copia atmosfere eteree, ma di vita reale, per raccontare il passato/futuro come in un film di Malick ("The Tree of Life", "To the Wonder") e amalgama tutto con la concretezza delle immagini e della regia di Villeneuve ("Il Sicario"). Aggiungi una colonna sonora fatta per lo più di suoni e rumori (il binomio Jóhannsson/Villeneuve ricorda la Formula 1, ma al cinema è già un marchio di fabbrica riconoscibilissimo) nella quale spicca la meravigliosa, ma non più originalissima, "On the Nature of Daylight" di quel genio di M. Richter (a proposito guardatevi "The Leftlovers" anche solo per perdervi nelle sue musiche), condisci con una meravigliosa fotografia, un sonoro curatissimo e un montaggio, benchè già visto, sempre efficace (flashback/flashforward a spezzare il ritmo su più piani temporali) ed ecco spiegate le 9 nomination agli Oscar. Azzeccato è anche il cast, dove una stupenda (sempre "sorpresa") Amy Adams è estremamente funzionale alle emozioni che il regista vorrebbe farci provare ....
Ecco, vorrebbe (CONDIZIONALE), eh si... perchè la pellicola è debole in primis nello sviluppo degli eventi (esclusivamente funzionali al messaggio/rivelazione finale, ma di per sè banali e forzati), ma anche (a parere mio) nell'aspetto emozionale. Il film non è proprio fantascienza, è più una analisi di noi esseri umani, delle emozioni che siamo in grado di provare, di come le sappiamo gestire, del coraggio di viverle. Il tema trattato si presta eccome, ma nonostante tutto (Villeneuve ci prova con convinzione) non strappa la lacrima, forse per l'uso di stratagemmi convenzionali già codificati.
Eccellente l'uso del linguaggio, della circolarità del Tempo (il vero protagonista, ripreso nella grafica espressiva degli alieni), meno efficace la scelta di rappresentare da subito gli alieni, ancor meno la stereotipata rappresentazione dell'umanità (americani dialoganti, russi e cinesi guerrafondai, ecc...)
Un film che non lascia indifferenti e che probabilmente, a "freddo", può crescere. Film complicato (fuori dal cinema c'erano espressioni poco lucide, non parliamo dei commenti "GULP"), non lineare, lascia addosso un senso di non compiuto, ma in realtà così è e così deve essere, perchè la storia che si voleva raccontare è stata interamente raccontata (non aggiungo altro per evitare SPOILER)