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JACKIE regia di Pablo Larraín

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  24/02/2017 23:23:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ha ingiustamente un po' eclissato 'Neruda' nell'annata di biopic di Larrain, post trilogia della dittatura con il suo attore feticcio Alfredo Castro, altrettanto meritevole di attenzione trainata dallo star system della Portman, 'Jackie' scientemente non viene sviluppato come un convenzionale biopic da vetrina, agiografico o fastosamente glamour, si smarca anche dell'approccio alla Neruda accavallandosi tra i generi della sua epoca, Jackie viene smontata della sua aurea pura e raffinata di firts lady per eccellenza, la più amata dal popolo americano, attraverso un Secretum che permette a Larrain di metterla alla berlina.
Emerge il suo più intimo lato umano, devota moglie, ancora traumatizzata dall'evento nefasto che ha cambiato la storia degli Stati Uniti e della sua famiglia, il quale purtroppo per lei ha riservato un posto in prima fila.
Emerge il lato di madre protettiva, ciò nondimeno criticata per aver esposto i figli pubblicamente, il lato politico è limitato a poche battute sulle quali in particolare ci marcia il cognato Robert evidenziando il senso di incompiutezza del mandato del fratello quasi ad alludere una futura scesa in campo, Larrain come nella trilogia della dittatura mostra la Storia scatenarsi sulla vita di vite umane inermi allo trascorrere del tempo (l'omicidio di Oswalt viene saggiamente eluso dalla famiglia evitando di mettere l'ennesimo carico da novanta). Una Jackie tanto ingenua davanti alle telecamere pilotata con mestiere dal dietro le quinte quanto abile manipolatrice dinanzi all'intervistatore, una Jackie carismatica, con punte di provocazione (verso Lyndon) e di ostentazione (i suoi tailleur d'alta moda).
Un Larrain che se ne esce come meglio non poteva da un soggetto evidentemente poco congeniale ai suoi temi politici, di vite solitarie ed apatiche, si mette al servizio di una Portman meravigliosamente calata nel personaggio, probabilmente l'operazione fin dagli albori è rivolta a prenotargli un posto in platea al Dolby Theatre di Los Angeles tra qualche giorno eppure Larrain lo trasforma in un buon film d'autore.