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ANIMALI NOTTURNI regia di Tom Ford

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Spotify     7 / 10  14/12/2016 04:13:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
---PRESENTI SPOILER---

Quando vidi il trailer rimasi ammaliato e non vedevo l'ora di correre in sala per visionare questo film. Pochi giorni fa sono andato a vederlo e quando sono uscito dal cinema, nonostante la pellicola mi fosse piaciuta, ero rimasto un po' con l'amaro in bocca, in quanto mi aspettavo un qualcosa in più, un'opera più profonda. Dal mio punto di vista, "Animali Notturni" è in gran parte un prodotto commerciale che vuol sembrare intimo e psicologico. Quando dico che si tratta di un film commerciale, non voglio dire che è una di quelle americanate pompose e piene di situazioni assurde, assolutamente no. Sicuramente non è una pellicola adatta a tutti, è cruda e drammatica, tuttavia è proprio la storia che, per quanto avvincente, assomiglia a tante altre finendo col diventare un normale Rape & Revenge. La vicenda narra di Susan una gallerista che dopo essersi separata tempo addietro col marito, vive ora una nuova crisi di coppia col nuovo coniuge. Quando questi parte per lavoro, Susan resta sola e così ne approfitta per leggere un romanzo speditogli qualche giorno prima, che vede la firma dell'ex marito. La donna lo inizia a leggere, scoprendo man mano che si tratta di un manoscritto violento e feroce, proprietà che non corrispondono al carattere dell'ex coniuge. Inoltre più va avanti nella lettura, più ritornano in mente a Susan, episodi del proprio passato trascorsi insieme a Edward, l'ex, e i motivi che l'hanno portata alla separazione con quest'ultimo. Il libro in se, parla di una famiglia che si trova in viaggio, di notte, su una strada buia e desolata. Ad un certo punto, questa famiglia, viene avvicinata da alcuni balordi, i quali costringono Tony, il capo-famiglia, ad accostare con l'auto. All'inizio, questi sbandati non si mostrano particolarmente ostili, però dopo rapiscono la moglie e la figlia di Tony, portandosele via in macchina, mentre l'uomo viene portato in una radura da un altro di questi malviventi e lascito lì, in mezzo al nulla. La mattina seguente Tony, riuscito ad entrare in contatto con le autorità della zona, scopre con orrore che moglie e figlia, sono state violentate e uccise. L'uomo, in preda al dolore e alla rabbia, si affida al detective Bobby Andes per vendicarsi di coloro che gli hanno portato via, le persone che l'uomo amava.
Susan, leggendo il romanzo e collegando diversi eventi di esso con la relazione avuta con Edward, arriverà a fondere la finzione con la realtà, in un crescendo di angoscia e tensione.
Sulla direzione del cast, avrei preferito una caratterizzazione più profonda sul personaggio di Susan: mi ha affascinato moltissimo, è ambiguo, misterioso, difficile da catalogare. E' oltretutto assai credibile, nonostante si tratti di un individuo così inconsueto. Tuttavia, nel trattamento di questa figura, ci ho visto un'introspezione psicologica abbastanza banale, approssimativa, e secondo me, è stato un peccato non addentrarsi di più nella psiche di questa donna particolare. Da notare anche l'originalità che pervade il soggetto, un'originalità purtroppo non sfruttata a sufficienza. Ottima invece la caratterizzazione di Edward Sheffield del quale, nonostante compaia in poche scene, si possono cogliere tutte le informazioni della sua personalità, attraverso il romanzo stesso. E' come se Ford, rendesse quell'opera letteraria una persona, la quale riesce perfettamente a provocare delle emozioni particolari in Susan. Attraverso il libro, Edward libera la sua fantasia più cruda, più tragica. A ciò, l'uomo ci mescola una notevole eleganza, la quale fa dell'opera narrativa, e di se stesso, un protagonista dal carattere decisamente unico ed enigmatico. Interessante anche il personaggio di Tony, sicuramente il più classico dell'intera vicenda, però attira l'attenzione dello spettatore per via del suo radicale cambiamento da buon padre di famiglia a vendicatore.
Il ritmo è fluido, la tensione non cala mai e il regista si dimostra abile a mantenere imprevedibile la vicenda. Congegnati benissimo i colpi di scena. Girata con classe tutta la sequenza della famiglia che viene importunata dai delinquenti, forse è un pizzico prolissa, però senza dubbio è un momento mozzafiato.
L'atmosfera del film è costruita in un modo singolare e riuscito: durante la prima parte, ci troviamo a respirare un'aura cupa, opprimente e tetra. Ciò è dovuto anche ad una fotografia che rende alla grande nelle scene girate di notte. C'è continuamente un senso di ansia che ci pervade, che non ci fa stare mai tranquilli. Nella seconda parte il clima, da tetro e lugubre, diventa marcio, malsano. Difatti, assistiamo alla cattiveria umana, la quale prende il sopravvento, portando un poliziotto e un brav'uomo, sulla via della vendetta e del sadismo. Tutto ciò è facilmente intuibile quando Bobby dice a Tony di agire per conto proprio, farsi giustizia da soli contro individui che, seppur effettivamente colpevoli, non sono considerati tali dai giudici.
La narrazione l'ho trovata innovativa, supportata da un montaggio eccellente. Certo, non è la prima volta che un film viene articolato in modo tale, però era da tempo che non si assisteva ad una struttura narrativa così elaborata e anche così nitida, nonostante lo spostarsi del regista su più fronti. Forse viene dato poco spazio alla parte riguardante Susan come protagonista, ma generalmente Ford, svolge un ottimo lavoro.
Come ho accennato prima, c'è una bella fotografia. Per le sequenze notturne, il direttore della fotografia Seamus McGarvey da il meglio di se e anche le scene girate alla luce del sole (praticamente tutta la seconda parte), hanno delle tinte che evocano quell'atmosfera di cui parlavo prima.
Splendide le location, il director ci mostra la parte più violenta e "ignorante" dell'America, dove, appunto, ci sono alcune zone, dove si possono fare facilmente brutti incontri e dove anche coloro che dovrebbero far rispettare la legge, se possono, sprigionano il loro carattere crudele.
Valorizzata grandiosamente l'ambientazione dell'episodio riguardante il rapimento di moglie e figlia di Tony.
Di rilievo il cast: abbiamo una Amy Adams in stato di grazia, ottima la caratterizzazione che da al proprio personaggio. L'attrice fa una performance volutamente fredda, distante, dallo sguardo spento. Ma è proprio questo che colpisce, cioè che nonostante Adams, si impegni in tutti i modi ad essere apatica il più possibile, la sua recitazione resta comunque impressa per la grande intensità messa in campo. Espressioni che fanno sempre presa sullo spettatore e sapiente interpretazione dei dialoghi.
Su Gyllenhaal ho qualche riserva ma, non tanto riguardo la sua prova, quanto la direzione di Ford nei suoi confronti. In precedenza, avevo scritto che il regista aveva ben caratterizzato l'attore e questo è verissimo, viene fatto un gran lavoro, il personaggio di Edward/Tony fa presa sullo spettatore. Piuttosto è lo stesso interprete che dal mio punto di vista, viene un po' sprecato. Penso che un ruolo così duro, così violento, non sia il più adatto per un attore come Jake Gyllenhaal, da sempre abituato a ruoli si, spesso drammatici, ma non lugubri e cupi come quello di Tony. Ecco, se ci fosse stato un attore più adatto, la pellicola sarebbe andata ancora meglio. Detto ciò, non va tolto nulla al Los Angelino, il quale sfodera una grande intensità e una grande emotività. A tratti, mi è sembrato di notare qualche lieve difficoltà nel cimentarsi completamente nella parte, ma ciò viene mascherato da ulteriore grinta e impegno che l'attore tira fuori. Molto emotivo e toccante in alcuni frangenti, in altri invece, esprime un'impassibilità incredibile. Espressioni sempre efficaci e esplicazione dei dialoghi piena di rabbia e frustrazione.
La sceneggiatura è uno dei principali limiti del prodotto. Qui mi ricollego a quanto detto all'inizio della recensione, cioè che non si va fino in fondo, non si esplorano i territori più profondi e sconosciuti di questa storia. Da notare che lo sceneggiatore è lo stesso Tom Ford. Lo screenplay tende ad essere approssimativo, da fin troppa importanza al romanzo di Edward, un thriller come tanti ce ne sono. Manco a dire che si tratti di una storia psicologica o di una vicenda con continui ribaltamenti di fronte, no, è più semplice di quanto si possa pensare. Mi sarebbe piaciuto se si fosse approfondita di più, la parte di trama che vede protagonista la singola Susan, invece a tale sezione, gli viene dato un rapido sguardo all'inizio e basta. Peggio ancora per quanto riguarda la ripartizione che vede protagonisti Edward e Susan, trattata in modo davvero scontato e conclusa alla c***o di cane. La fazione principale del copione almeno, è ben definita e strutturata. Stesura dei personaggi così e così. Di colpi di scena (che poi proprio colpo di scena non è), c'è ne solo uno che mi ha stupito (vedi spoiler). Dialoghi parecchio insipidi a parte qualche fugace occasione che vede qualche conversazione tra Bobby e Tony. L'unica grande idea, è quella di rendere il romanzo di Edward, parte del film stesso, su questo punto niente da dire. Meno male che dal punto di vista registico, Ford fa un bel lavoro, altrimenti si rischiava seriamente la debacle.
Altro punto che mi ha lasciato interdetto, è stato il finale, qui il regista non si capisce dove vuole andare a parare, cosa vuole dire allo spettatore. E' come se il director avesse esaurito le idee e quindi ha deciso di chiudere il sipario così, provando a nascondersi dietro la scusa del finale aperto (che poi è un finale aperto, ma fatto malissimo).

Conclusione: pensavo meglio, alla fine è un film che visivamente e emozionalmente lascia il segno, questo è certo, però non aggiunge niente al genere e pecca di approssimazione. Il 7 glielo do, però è stata un'occasione mancata perchè gli spunti c'erano, ma sono stati sfruttati con leggerezza.

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