Edward manda il suo manoscritto a Susan. Il libro, dedicato a lei, è un tragico racconto con cui Edward spiega il suo stato d'animo dopo aver perso moglie e figlio/a (aborto di Susan).
Edward nel libro è additato come debole, così come Susan gli rinfacciava, e non trova la forza di intervenire per fermare l'uccisione della moglie e della figlia nascondendosi agli assasini (dietro ad un sasso). Il parallelo è quanto accaduto nella sua vita. Si rinfaccia evidentemente di non aver lottato per salvare il suo matrimonio e sua figlio/a dalla scelta di Susan di abortire (la figlia che Susan chiama al telefono appartiene al nuovo matrimonio) e di essersi nascosto di fronte alle scelte di lei (lo dice Susan stessa in macchina dopo l'intervento, ma lui le compare davanti di fronte alla clininca, quindi evidentemente sapeva della sua scelta).
Nel libro Edward trova una mezza vendetta, alla fine (si spara??) muore dopo essere diventato anch'esso un assassino.
Susan leggendo il libro si rende conto di quanto sia vuota la sua vita attuale (e s**mo il nuovo marito) e vorrebbe recuperare il rapporto con Edward. Mi ha deluso il finale, con Edward che non si presenta (cos'è, un'infantile ripicca??).
Bella la fotografia all'inizio del film. Bravi gli attori.
Tom Ford fa un po di confusione. E' forzata la figura del poliziotto vendicativo poichè morente, sarebbe stato interessante approfondire meglio le conseguenze sulla vita di Susan.
La morale della favola è: una borghese americana ricchissima, che aveva trovato un libraio scrittore dal cuore d'oro, si pentirà di averlo mollato per un bel ricco Ken, capirà troppo tardi di aver causato dolore al suo primo amore e rinunciato ad una parte di se (quella sognante). Va in scena la vita vuota e senza valori della borghesia americana, pergiunta in bancarotta e cornuta. Anche lo scrittore però ha qualche rammarico, quello di non aver lottato a sufficienza