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ARQ regia di Tony Elliott

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  11/10/2016 10:36:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tema dei loop temporali non è una novità al cinema, inutile citare i titoli più celebri, doveroso invece tirare in ballo il recente "Wake up and die", con cui "Arq" vanta più di un punto in comune. Anche qui, come nella pellicola sopracitata, la storia si svolge in un solo ambiente spoglio e al chiuso, si riavvolge su se stessa non appena il protagonista ci lascia le penne e ricomincia con un risveglio.
Se nel film del colombiano Urrutia i toni erano più da thrilller/horror qui siamo in piena sci-fi distopica, con un mondo ridotto molto male ed una multinazionale che vorrebbe mettere le mani sull'Arq: fonte d'energia potentissima ma anche macchina del tempo. Ad essere preso di mira è il giovane scienziato Ren, il quale dovrà difendersi, insieme all'ex fidanzata, dall'attacco di un gruppetto di uomini armati appartenenti al Bloc (una sorta di movimento sovversivo), figure pronte a tutto dietro le quali si celano verità insospettabili.
La sceneggiatura gira su qualche bel colpo di scena, ma al tempo stesso lascia indietro dubbi a bizzeffe. Tante cose restano in sospeso e il panorama venutosi a creare resta nebuloso in parecchi punti, senza contare gli insufficienti ragguagli inerenti i cambiamenti sociali, politici e ambientali di cui questo scontro "casalingo" è la naturale conseguenza.
Prodotto Da Netflix il lavoro di Tony Elliott non patisce particolarmente la sua natura televisiva, riuscendo a sfruttare al meglio un budget evidentemente modesto.
Alla lunga però i vari twist non aggiungono molto alla pellicola e la noia comincia a fare capolino, purtroppo il giochino del tempo piegato su se stesso non trova più soluzioni avvincenti denotando un chiaro esaurimento delle idee.