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MINE regia di Fabio Guaglione, Fabio Resinaro

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BenRichard     9½ / 10  09/04/2018 03:55:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi spiace vedere una media voto così bassa per questo film che perlopiù vanta una produzione italiana, ma soprattutto girato e sceneggiato da due italiani Fabio Guaglione e Fabio Resinaro nel loro primo lungometraggio. Ed io approfitto del mio commento semplicemente per ringraziarli di avermi regalato un film come questo che ha saputo emozionarmi così tanto. Io mi sono immedesimato tantissimo nel personaggio di Mike Stevens interpretato da un bravissimo Armie Hammer. Tutta la pellicola si appoggia totalmente sulle sue spalle (mica così semplice saper interpretare bene ruoli come questo). Sarà poi che io è una vita che mi sento nella condizione psicologica del personaggio di Mike e metaforicamente parlando nella situazione in cui si trova, e certe cose mi hanno toccato veramente nel profondo per quanto ci abbia trovato delle similitudini molto forti con il mio vissuto. Giuro che dal momento in cui si capisce che il film è fortemente metaforico ho cominciato ad avere la pelle d'oca, non pensavo minimamente che "Mine" puntasse a questo, quindi sono persino stati in grado di sorprendermi. è un thriller psicologico che fa dell'allegoria una delle sue armi primarie. è ricco di simboli, sia per ciò che si vede, ma anche per quello che sentiamo attraverso certi dialoghi...è un film molto riflessivo, che non punta tanto a far emozionare lo spettatore a livello visivo con effetti speciali e quant'altro. Mine và oltre a questo, cerca di scavare nella tua anima, di entrare nella tua testa..è un viaggio mentale alla ricerca del coraggio, di superare le proprie difficoltà, tutte quelle cose che ci bloccano nella vita e che non ci permettono di andare avanti..di sentirci realizzati, in pace con se stessi, di cercare di vivere la vita con più leggerezza, e che spesso quel problema che noi vediamo così grande e insuperabile è solo una montatura fittizia, una menzogna della nostra testa che non ci permette di fare quell'ulteriore passo in avanti e che ci costringe a rimanere bloccati nonostante la consapevolezza che la nostra infelicità è dovuta proprio da quel blocco interiore...bisogna cercare di fare pace con i propri demoni e andare avanti...solo avanti...il passato è passato...lasciamolo lì dov'è...
Per me questo film si avvicina dall'essere un capolavoro considerando un pò tutti gli elementi che lo rappresentano. Primo vero film dei due registi italiani, la produzione è perlopiù italiana..ottima la fotografia..buone le musiche..ottimo Armie Hammer in un ruolo non certo semplice. La scelta del paesaggio desertico, per dare ancora di più quella sensazione di solitudine e di vuoto attorno a noi. Quante volte non ci siamo sentiti soli nella vita?? Un giorno dovremo fare i conti con le perdite delle persone che solitamente sono le più care a noi, i nostri genitori...o chi vive solo con la propria madre o il proprio padre...quel fatidico giorno prima o poi arriverà...e per quanto dura sarà l'unico modo è quello di accettarlo e andare avanti...è la vita che è così...è vero che non c'è certo il bisogno di un film a ricordarmi tutto questo, sono concetti che si sanno già, ma è vero anche che spesso e volentieri ce le dimentichiamo certe cose, e diciamo o facciamo per l'appunto cose di cui poi ci pentiamo..e il film in tutto questo sa essere molto profondo.
Se non dò 10 solo perchè qualche minimo difetto c'è. Non è un film che si possa considerare perfetto, ma per il genere di cui fa parte ci si è avvicinato veramente in maniera notevole, e a me personalmente mi ha coinvolto ed emozionato molto.