Compagneros 6 / 10 21/08/2020 16:57:29 » Rispondi Opera prosaica e onirica che vorrebbe ritrarre un momento storico del popolo cileno attraverso la vita e l'opera del poeta comunista Pablo Neruda. Una sorta di biopic dai tratti onirico-polizieschi.
"Il Neruda del film è tutto questo, un ritratto sostanzialmente accettabile, credo, che non nasconde le contraddizioni del poeta ma neanche il valore e il peso della sua poesia nella storia del Cile [...] Quel che è meno accettabile è il tormentone ideologico larrainiano, la sua contorsione ideologica, la sua presunzione autoriale, il suo scarso o nullo amore per i personaggi che sono ridotte a pedine del suo gioco, il suo giostrare con le contraddizioni mettendo in campo l'utile e il superfluo e puntando fin troppo sulla figura del persecutore, greve e letteraria. Larraín non ha nessuna voglia di spiegare la storia, di analizzare le contraddizioni di chi la vive volendone essere protagonista e di chi la vive nell'ombra come frustrazione e rivalsa. 'Sia un po' più umile', dice un personaggio secondario a Neruda a un certo punto del film. Ed è questo, in definitiva, il consiglio che bisognerebbe dare a questo talentoso e antipatico intellettuale latinoamericano il cui scopo non sembra essere quello di chiarire ma quello, ancora una volta, di imbrogliare." (Goffredo Fofi - Internazionale 21-10-2016)