caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IT (2017) regia di Andy Muschietti

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     7 / 10  26/10/2017 17:51:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo genere del Cinema, l'Horror, è stato sempre un epicentro di interesse da parte del pubblico. Quante produzioni si sono registrate nel corso di un secolo? Tantissime.

Ma a conti fatti, realmente, sono poche le produzioni che restano dentro; alcuni film hanno impressionato per le storie (l' "Esorcista" ) altri per i personaggi ("Nightmare"). "It" , ispirato al romando di Stephen King, negli anni novanta riscosse un successo tremendo diventando un cult. Il film impressionò sia per il famigerato personaggio del pagliaccio, sia per una compatta storia , fra ambientazioni e dinamiche suggestive.

Ecco, "It", ha le carte giuste per restare, assieme ad un ridotto numero di film, nell'olimpo del genere Horror. Tale grandezza si riconferma, effettivamente, con un nuovo film su "It". Andrés Muschietti presenta, a distanza quasi di tre decenni, il suo Pennywise.
Il pubblico corre in massa al botteghino; da una parte i nostalgici del pagliaccio; dall'altra un nuovo pubblico , frenetico e superficiale, paga il biglietto per lo spavento della sequenza più che per la stessa suggestione.

"It" del 1990 è un horror romantico e suggestivo; il concetto di romantico non prendetelo alla lettera, si tratta di un'emozione personale.

La fatica di Muschietti nel remake è quella di convincere e di riproporre quanto più possibile l'alone del vecchio film. L'impresa titanica ovviamente non potrà esser mai rispettata fino in fondo, in nessun modo, ma i risultati con la nuova produzioni di Muschietti, in linea di massima, possono essere definiti perlomeno apprezzabili.
Il film riesce a mantenere un atmosfera anni 80, questo è tutto dire; funziona un po' tutto e in circa due ore la regia ha il compito di illustrare la cosa, non è facile. "It" oltre qualsiasi strategia scenica di suggestione e paura, ha nel suo impianto dei chiari messaggi metaforici. Ecco la durata del primo film riuscì a far trasparire il concetto; con la nuova produzione si fa un po' di fatica a far veicolare il messaggio. (It non è altro che l'insieme delle paure primordiali/infantili, oltre ad essere una protesi del marciume della società).

Le situazioni si schiacciano ed emerge un dignitosissimo aspetto esteriore. L'icona di It, diventata un logico brand, convince e quasi da sola mantiene in alto il progetto. Qui le sequenze di alto livello non mancano, noi segnaliamo quella finale ad esempio.

La visione noi la consigliamo, ovviamente dopo aver visto il vero "It", a distanza di svariati anni , sarà difficile restare stupiti da questo nuovo film. La volontà c'è. Ma i tempi scappano via.