caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IT (2017) regia di Andy Muschietti

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
bowtie     4 / 10  04/11/2017 10:28:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è in grado di ricreare l'atmosfera, quell'impalpabile sensazione di ansia e inquietudine che permeava nelle pagine del romanzo, e, di conseguenza, ripara sua una serie di facili e banali spaventi meccanici che spesso non sortiscono neppure l'effetto sperato, ovvero si fanno via via sempre più involontariamente ridicoli e insopportabili.

Il film si configura così come un'estenuante maratona di oltre due ore in cui praticamente ogni scena si apre e si chiude alla stessa maniera, con un rumore, un suono, un movimento che attira l'attenzione di questo o quel personaggio e poi con una fugace apparizione di It che, si suppone, dovrebbe suscitare inquietudine mentre invece molto spesso finisce solo per sortire l'effetto opposto (e poi, al di là della generale bassa qualità dell'adattamento televisivo del 1990, quell'ormai iconico Pennywise il Clown di Tim Curry risultava, sinceramente, molto più inquietante e disturbante di questa nuova incarnazione, col volto di Bill Skarsgård).

Così facendo, comunque, si riduce la complessità del romanzo e le conseguenti potenzialità del film ad una successione di scenette che invece che far paura finiscono per farsi, via via, sempre più involontariamente esilaranti (vedi il clamoroso caso dell'uscita dallo schermo che manco in The Ring).

Un mosaico di scenette che non fanno paura, ovvero l'incapacità di fare l'horror
Ma quel che è ancor più grave è che queste numerose scene finiscono per annoiare perché portano lo spettatore a chiedersi quale sia il senso di assistere per oltre due ore alla continua e stanca riproposizione dei più disparati e scalcinati cliché dell'horror (clown malefici, mummie, mostri della laguna nera, cose inanimate che prendono vita, c'è veramente di tutto), oltreché, nel caso il qual spettatore abbia anche letto il romanzo d'origine, a chiedersi per quale oscuro motivo gli sceneggiatori non abbiano seguito lo stesso meccanismo dell'opera scritta, ovvero di fare in modo di riunire prima i protagonisti per poi, gradualmente rivelare degli incontri che ognuno di loro ha avuto con la propria più recondita paura, incarnata da It, e, di conseguenza, rendere il tutto molto più sensato.
Nel modo in cui si è scelto di realizzare il film, invece, tutto accade troppo in fretta, si pone lo spettatore di fronte ad un mosaico raffazzonato di scene spesso senza alcun collegamento tra loro, i sette diventano poi amici nello spazio di un secondo e non c'è alcun approfondimento di nessuno di loro
Incapacità anche di raccontare l'infanzia
e della profonda amicizia che lega il gruppo dei "Perdenti"

La sceneggiatura e la regia, insomma, semplificano eccessivamente la storia, dando vita ad un adattamento che più convenzionale non si può. La fotografia è buona e anche gli effetti speciali lo sono, ma in questo It c'è veramente poco altro degno di nota e il finale si configura probabilmente come uno dei più sfrontatamente ridicoli degli ultimi anni. (allerta spolier) con una montagna di cianfrusaglie attorno alla quale ruotano una miriade di corpi fluttuanti (visione che non si capisce da dove derivi) e la disfatta in quattro e quattr'otto del clown a colpi di bastonate e sprangate (fine spoiler).

Meglio andare a recuperarsi il romanzo ed immaginarsi come il film sarebbe dovuto essere stato realizzato ma non sarà mai realizzato in una Hollywood che più che alla qualità guarda a fare quadrare i bilanci.