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KOYAANISQATSI regia di Godfrey Reggio

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Evarg Nori     8 / 10  11/03/2018 08:38:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il debutto di Reggio,frutto di ben 6 anni di riprese,è più vicino alla videoarte che al cinema.Documentario surreale,onirico,privo di dialoghi,ove le immagini naturali e urbane si alternano facendo emergere pian piano un ritratto frenetico e assai poco accomodante della civiltà umana(come si evince dal finale).Immagini decontestualizzate,rallentate o velocizzate,che acquistano un valore a se grazie alla colnna sonora minimalista di Philip Glass.Per certi versi ricorda "Fata morgana" di Herzog.Per la sua complessità e magnificenza,è poco adatto allo schermo televisivo.Prima parte della trilogia qatsi,proseguita con "Powaqqatsi" e "Naqoyqatsi".Il titolo deriva della lingua indiana Hopi,che significa vita in tumulto"], oppure "vita folle; vita tumultuosa; vita in disintegrazione; vita squilibrata; condizione che richiede un altro stile di vita".