Freddy Krueger 8½ / 10 29/10/2010 14:09:56 » Rispondi Questo film non si dimentica facilmente. E' talmente bello che non riesco a trovare aggettivi adatti, al limite posso farvi un'idea descrivendo delle scene:
Un ragazzo porta via gli stivali ad un amico che, dopo un'operazione, è monco di una gamba. Egli scende le scale dell'uscita dell'ospedale, e vengono inquadrate solo le gambe. Poi dall'alto si vedono comparire un paio di stivali, e all'inizio lo spettatore non capisce se c'è un altro uomo o no, ma poi il profilmico si alza e si vedono gli stivali in mano al ragazzo. In quell'istante, il ragazzo si ferma. E' il simbolo che quei stivali non porteranno da nessuna parte. Infatti, chiunque indossi quegli stivali durante le battaglie, muoiono colpiti (da notare che essi corrono da destra a sinistra).
Come dimenticare il professore che insegna la guerra come utile e decorosa, la sola che rende gli uomini eroi per salvare la patria. Poi verso la fine Paul, reduce di guerra, torna dal professore per una visita e dichiara alla classe tutto il suo sgomento e l'orrore della guerra. Discorso tanto profondo da poter essere paragonato a quello di Charlie Chaplin in "Il grande dittatore".
Memorabile lo scambio di battute su come inizia la guerra, e le riflessioni su cosa si intende per "nazione" con i relativi popoli e la relativa morfologia terrestre. Viene automatico pensare il famoso dialogo nel racconto di Erich Maria Remarque.
L'ultima scena è quella che definitivamente strugge l'animo di tutti. Paul cerca di prendere una farfalla incastrata fra le rocce, poi improvvisamente viene sparato dal nemico, e la farfalla non viene più inquadrata. Il simbolo di una libertà che viene negata, la distruzione all'interno dell'animo dei poveri soldati, gente normale, come tutti noi.
E questo non è tutto...
Questo è uno dei manifesti più alti dell'anti-militarismo, un vecchio film ma con delle riprese talmente memorabili che neanche oggi se ne vedono di così belle.