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HUNT FOR THE WILDERPEOPLE regia di Taika Waititi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  01/02/2017 16:23:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Simpatico on the road ambientato nel selvaggio bush neozelandese dove si rifugiano, a seguito di uno spregevole equivoco, un bimbo paffutello e il suo non più giovanissimo tutore.
Il film di Taika Waikiki (annunciato come regista del prossimo Thor) mette sul piatto le solite cose: presa di coscienza, percorso di crescita, cambiamento delle prospettive, solidarietà tra caratteri apparentemente inconciliabili -e chi più ne ha più ne metta- sfruttando però un impianto narrativo non convenzionale. Si passa con disinvoltura dal dramma alla commedia, esercitando un certo impegno senza mai apparire pedanti o lacrimevoli. La vena esagerata, quasi surreale, che caratterizza la pellicola per tutto il suo corso rende "Hunt for the Wilderpeople" un lavoro facile da seguire, ben strutturato e generoso di riferimenti cinefili con un occhio di riguardo al cinema di Wes Anderson.
C'è poi la coppia protagonista a funzionare bene, mostrando un'alchimia di tutto rispetto.
Seppur a rubare la scena più che il barbuto Neill sia Julian Dennison, teppistello dal cuore d'oro, veloce nell'agire quanto di lingua: facile entrare in sintonia con lui, cosa che Waikiki sfrutta con consumata ma comprensibile furbizia. Non manca qualche caduta di tono (l'assistente sociale ottusa non si può vedere e rovina buona parte delle scene in cui appare), fortunatamente l'inventiva non manca con relative sorprendenti trovate.