williamdollace 7½ / 10 18/06/2017 20:15:46 » Rispondi Se la vita ti si sfascia dietro la schiena, fra le mani, cosa fai, se la tua ditta ti manda in arabia saudita a vendere un prodotto informatico al re, cosa fai, vai, perché pensi che questa volta sarà quella giusta, e smetterai di deludere tua figlia aizzata dalla madre, e finalmente sarà orgogliosa di te, e il bozzolo che hai sulla schiena forse scomparirà. Aspettando il re è un film sull'attesa, sulla sospensione della finalità e del giudizio, che si trasforma essa stessa in qualcosa d'altro, diventa altro, diventa nuove relazioni interpersonali, diventa disappunto, diventa la crescita di una nuova cultura nella cultura, il deserto stesso si trasforma in quell'attesa e dal deserto verticale della città conosci il deserto orizzontale di un paese dalle sue regole, dalle persone diverse da cui attingere, dalle scoperte, nell'attesa dell'azione vi è azione, e troppo spesso dimentichiamo che la pausa non è mai realmente una pausa ma altro anch'essa, crocevia di coincidenze, di mangia prega e ama che si trasformano, evolvono, come la tua vita che non ti sembrava possibile, e allora aspettando il re trovi tutto quello che ti mancava, l'amore che non pensavi nascere sott'acqua, l'impellente bisogno di raccontare della gita con tuo padre quand'eri piccolo, aspettando il re, diventi tu stesso il re, e ti basti finalmente, e non ti senti più in difetto, sbagliato, in ritardo, manchevole, l'attesa ti ha cambiato, altro sei diventato e improvvisamente ogni vita può cambiare, per quanto sfasciata sia, ogni attesa può diventare vitale, ogni luogo può diventare un regno.