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ELLE regia di Paul Verhoeven

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76mm     6 / 10  30/03/2017 16:21:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
POSSIBILI SPOILER E ANTICIPAZIONI

Paul Verhoeven è uno che non ha mai usato il cesello per definire le psicologie dei suoi personaggi, ed anche in questo caso non fa eccezione, a dispetto di quello che molti hanno visto, o creduto di vedere.
Haneke ne "la pianista", film con il quale Elle deve affrontare un inevitabile paragone, era riuscito a rendere credibili i suoi personaggi borderline, qui invece è tutto così calcato e artefatto che si viaggia costantemente al confine col ridicolo involontario, finendo a tratti per scivolare oltre.
Impossibile provare empatia per il personaggio della Huppert, pur brava, o provare a cercare di capire i suoi comportamenti illogici, la natura del rapporto che instaura col suo carnefice, il suo improvviso cambio di registro nel finale.
Non si può fare altro che prenderne atto…del resto, con un padre pluriomicida, una madre decrepita adescatrice di giovinastri, un ex marito puttaniere, un amante sporcaccione, un figlio imbecille che non conosce le leggi della genetica, una nuora odiosa e arrivista, un'amica scema segretamente innamorata di lei, un vicino stupratore, una vicina integralista religiosa che sa che suo marito è uno stupratore ed è contenta perché lo fa star meglio, un collega che la odia, un altro che la ama in maniera morbosa e la rende protagonista a sua insaputa di video sessuali inquietanti, un nipote che evidentemente non è suo nipote, bufere di vento, uccellini morti, gatti menefreghisti, cervi che attraversano la strada all'improvviso... si tende a dare per assodato che qualche problemino ce lo debba pur avere povera donna…ma l'approfondimento psicologico è un'altra cosa, e qui non ne ho visto.
Avesse almeno avuto il coraggio di andare fino in fondo e di portare la sua protagonista nel baratro, come fece all'epoca Haneke, invece nel finale è tutto un "volemose bene" immotivato, con gente che fino ad un'ora prima la odiava o che avrebbe tutti i motivi per farlo.
Non che sia un film privo di pregi, alcune sequenze sono efficaci (l'incipit, la cena di natale) e alcune scelte di sceneggiatura apprezzabili (le motivazioni dell'aggressore restano giustamente nell'ombra)… insomma Verhoeven è uno che ci sa fare e questo è innegabile, c'è una filmografia importante a parlare per lui, però secondo me questo genere di film non ce l'ha molto nelle sue corde, e a me onestamente sembrava strano che ci fosse arrivato ad ottant'anni a capire come si tratteggiano i caratteri…e poi c'è questa propensione all'accumulo di situazioni-limite che alla lunga finisce per risultare ridicola ed impedire qualsiasi partecipazione emotiva…
6 d'incoraggiamento.