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SHELLEY regia di Ali Abbasi

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BenRichard     9 / 10  05/05/2018 04:49:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Onestamente mi sento di premiarlo alla grande questo film drammatico dalle atmosfere horror di produzione danese a basso costo, scritto e diretto da un regista che non ho idea di chi sia, Ali Abbasi, che secondo me mette in mostra un grande talento nel girare una pellicola di questo tipo. Basti calcolare che le riprese perlopiù sono girate nello stesso luogo eppure Abbasi riesce a cogliere le inquadrature giuste, facendo pesare molto meno un film dall'andamento assai lento.

Il film si presenta basandosi su di un tema drammatico ma che è completamente avvolto e sviluppato nello stile mistery-horror. Molto bello come inizia, con queste riprese lunghe sui paesaggi alquanto suggestivi accompagnati da una musica a dir poco inquietante che già lasciano presagire una visione mistica e grottesca. Difatti la coppia protagonista si presenta fin da subito in maniera bizzarra, una vita isolata da tutto e da tutti senza voler usufruire dell'elettricità. Quindi niente che abbia a che fare con la tecnologia; niente computer, cellulari, tv ecc...una chiara critica alla società moderna ormai completamente dipendente da tutto questo.
Alla coppia si unisce una ragazza che per necessità di denaro si rende disponibile nel dare una mano con gli affari di casa in quanto la moglie ha subìto un intervento e non è in grado di gestire i lavori da sola. Tra le due nascerà un rapporto d'amicizia che daranno così il via a quello che diventerà il tema principale del film.

è vero che il film è molto lento, è vero che soffre di una certa staticità, è vero che man mano che il film prosegue nonostante cerchi di rimanere nel mistero si renda sempre più telefonato...però porca misera direi il falso se dicessi che questo film non sia stato in grado di inquietarmi. Oltre ad una fotografia molto fredda che dà alla pellicola una sensazione quasi surreale, priva di vita. Le musiche angoscianti, un comparto sonoro in certi frangenti "graffiante", delle ottime interpretazioni in special modo delle due donne, Cosmina Stratan ed Ellin Dorrit Petersen...soprattutto grazie all'agonia che prova il personaggio di Elena..giuro che il film mi aveva acchiappato così tanto che soffrivo assieme a lei...insomma un pò tutto nell'insieme è veramente riuscito a soddisfare le mie esigenze.

Mi spiace che se Abbasi avrebbe osato qualcosa di più l'avrei considerato un piccolo capolavoro. Non so magari qualche scena un pò più d'effetto o più spinta dato che nel finale si permette comunque di farlo, oppure averci dato una sorta di spiegazione anche se in realtà non è che ce ne sia tanto il bisogno da quanto sia chiaro di cosa si tratti..però una qualche delucidazione o qualche contenuto in più per soddisfare quella voglia di ricevere direttamente dal film delle risposte non avrebbe guastato. Anche se immagino che Ali Abbasi avesse il timore di non soddisfare tutti quanti, dando così un finale molto ambiguo che nonostante si renda comprensivo lascia comunque un senso di incompletezza facendo storcere un pochino il naso.
Peccato, è mancata la ciliegina sulla torta.
Personalmente ne sono rimasto molto affascinato, ed è riuscito ad acchiapparmi come pochi film di questo genere riescano ormai a fare con me. Il voto può sembrare esagerato me ne rendo conto, ma mi sento in dovere di essere estremamente generoso nei riguardi di questa pellicola che mi ha veramente ipnotizzato davanti allo schermo dall'inizio alla fine.
BenRichard  05/05/2018 15:55:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho dimenticato di aggiungere lo spoiler

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