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GLI OCCHI DELLA NOTTE regia di Terence Young

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hghgg     8 / 10  15/02/2014 13:50:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande Thriller di Terence Young che costruisce un'impianto solido e di grande qualità, con un ottimo meccanismo ben oliato che tiene alta la tensione, meccanismo tutto basato sull'handicap della protagonista, non vedente, immersa nel buio più completo e quindi alla mercé degli inganni e delle minacce di loschi individui.
Audrey Hepburn, l'immensa, ci regala una delle più grandi interpretazioni della sua straordinaria carriera. Ho sempre sostenuto che la Hepburn, brava fin dai tempi di "Vacanze romane", sia costantemente migliorata anno dopo anno e film dopo film, raggiungendo la maturità artistica con "Colazione da Tiffany" e poi continuando ancora a migliorarsi fino ad arrivare a quelle che per me sono le tre sue più grandi interpretazioni in "Sciarada" e "Two for the Road" (1963 e 1967, entrambi di Stanley Donen) e appunto in questo gioiello di Young. La Hepburn di questo film si avvicinava ai quarant'anni, era un'attrice matura, totalmente consapevole del suo talento e dei suoi punti di forza, controllata, sempre straordinariamente in parte, gestisce la sua meravigliosa espressività mirabilmente ed entra nel personaggio come pochi altri sanno fare. La sua interpretazione di una donna cieca (ottima nelle movenze e nei comportamenti, almeno per quanto ne posso sapere io) e minacciata ma caparbia e coraggiosa è perfetta. Una prova intensa, straordinaria, che le permette di confermarsi una volta di più, dopo 15 anni di carriera, come una delle più grandi attrici della storia del cinema, inarrivabile per molte per talento, versatilità (passava dalla commedia al drammatico con invidiabile semplicità, anche nello stesso film), espressività (irresistibilmente straordinaria) e capacità di entrare nel personaggio, dargli vita propria e imprimerlo nella memoria dello spettatore; così come è inarrivabile per molte per bellezza, grazia, classe e... vabè, io sulla Hepburn potrei scrivere un panegirico di 9000 pagine quindi credo sia meglio fermarsi qui, aggiungendo soltanto che questa grandissima interpretazione è praticamente l'ultima a così alti livelli della sua carriera. Dopo questo film la Hepburn lascerà il cinema per diversi anni tornando poi negli anni '70 e '80 solo per una manciata di sporadiche apparizioni in film non certo eccelsi. Ma quello che ha lasciato tra il 1953 e il 1968 è una delle più grandi eredità e quantità di personaggi ed interpretazioni indimenticabili che il cinema ricordi. Totale.

Al suo fianco, suo antagonista, un giovane ed inquietante Alan Arkin, munito di occhialetti con lenti scure è un losco e pericoloso figuro credibilissimo, che offre davvero una grande interpretazione, anche lui perfettamente nella parte, ci immerge in un memorabile duello, anche interpretativo, con la Hepburn. Cinema d'alta scuola. Apparizione memorabile anche per Richard Crenna criminale non così spietato, futuro mentore nientemeno che di John Rambo... ehm...

Terence Young gestisce bene il meccanismo della tensione, davvero buona la sua regia che regala sequenze assolutamente memorabili. Straordinaria quella in cui la Hepburn riesce a far precipitare la casa nel buio totale, potendo affrontare così ad armi pari il pericoloso criminale che la minaccia. In assoluto la scena migliore del film, c'è tensione e una grande soluzione di regia, con un'atmosfera davvero non male. L'intreccio giallo-crime costruito attorno alla cecità della protagonista è buono ma non sempre perfetto o particolarmente credibile e la sceneggiatura seppur valida è il punto più debole del film, non sempre chiara e precisa nella scrittura. Nonostante ciò la storia risulta sempre appassionante, trascinata da due protagonisti immensi, e tiene incollata allo schermo.
Per me è un grande film, ottima prova per Terence Young. Audrey...
bm_91  15/02/2014 15:08:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
leggo sempre molto volentieri i tuoi commenti e in questo caso mi trovi in totale accordi. D'accordo io ammetto di essere un pò di parte perché adoro Audrey Hepburn, ma nel corso della carriera ha dimostrato di essere davvero una grande attrice.
hghgg  15/02/2014 16:07:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza dubbio. Ci sono dei casi in cui essere di parte è necessario.