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COME IN UNO SPECCHIO regia di Ingmar Bergman

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Marco Iafrate     10 / 10  13/09/2007 21:53:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo specchio come strumento di [ riflessione ] dell'anima. All'interno della casa dove passano una breve vacanza i quattro unici protagonisti del film, anche i muri trasudano tristezza, angoscia, stupore. E' incredibile la capacità di Ingmar Bergman di racchiudere in un universo cosi' piccolo temi tanto importanti come l'incomunicabilità, la malattia, la ricerca di Dio, la richiesta d'amore. Il limbo nel quale entra Karin ogni volta che le sopraggiunge una crisi di schizofrenia, rappresenta la scissione del proprio Io, da una parte c'è l'allontanamento dalla famiglia (il mondo reale) dall'altra il momentaneo avvicinamento a Dio (il mondo spirituale), ossessione? bisogno? necessità? o soltanto pazzia?. Altro tema cardine della pellicola è l'incomprensione, nel piccolo nucleo che compone la famiglia non si comprendono padre e figli, non si comprendono marito e moglie, non si comprendono fratello e sorella, tutto in un vortice interrotto soltanto dalle apparizioni di Karin partorite dalla sua fantasia.
Il grande regista svedese in seguito confessò di aver voluto tralasciare l'aspetto puramente cinematografico preferendo scrivere qualcosa che si avvicinasse più ad una commedia teatrale, tanto da inserirne una, recitata dai protagonisti del film con tanto di costumi e palco improvvisati.
Come altri lavori di Bergman il film congeda lo spettatore con un messaggio di speranza dopo essere stato intriso del più nero pessimismo, speranza che comunque non riequilibra lo stato d'animo con il quale ci lascia il film. I misteri reconditi delle malattie mentali lasciano sempre un senso di oppressione e di paura a chi ha la fortuna di non conoscerli, e Harriet Andersson con la sua interpretazione magistrale li incarna perfettamente.