elio91 7½ / 10 29/05/2011 12:45:20 » Rispondi Nulla da criticare sulla messa in scena perfetta e ben delimitata sia spazialmente che temporalmente; il luogo in cui si svolge la vicenda è un isolotto lontano e chiuso in sé stesso come la protagonista di cui riflette lo stato d'animo scisso e irrequieto,mentre la vicenda accade tutta in successione e in appena un giorno. Per quanto non mi abbia entusiasmato moltissimo come altro del regista (lo ammetto) è interessante notare il cambiamento di un Bergman che tratta della follia in maniera esplicita e inquietante,di legami familiari uniti a religione. L'essere umano nelle sue mani diventa allegoria del mondo reale,espressione artistica di sentimenti profondi e nascosti dentro la propria anima nella parte più profonda. E ovviamente gli unici 4 attori sono superlativi ma spicca la Andersson per l'intensità e la bravura.