il domino, la personificazione di morte, amore e tempo
e ci sono anche dialoghi relativamente profondi, che, insomma, più o meno fanno reggere il film. Il difetto, grosso come una casa secondo me, è che "si capisce" che è un film costruito ed artefatto "per far piangere"... in questo è talmente volutamente esagerato e spinto che non commuove, ma piuttosto annoia ed irrita. Forse per questo cercare a tutti i costi la lacrimuccia facile la regia è piatta, monocorde, da telefilm (del resto Frankel ne ha fatti) più che da cinema vero e proprio. Il cast stratosferico neanche mi è sembrato gestito al meglio, su tutte spiccano Kate Winslet e Helen Mirren.