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SILENCE regia di Martin Scorsese

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76mm     6½ / 10  24/01/2017 10:38:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
possibili spoiler presenti

Concettualmente potente, cinematograficamente debole.
Scorsese riesce finalmente a realizzare un progetto che aveva in cantiere da decenni ma purtroppo, come già è stato fatto notare da un utente sotto, i progetti più sentiti si traducono spesso in quelli meno riusciti.
E poi, credo sia innegabile, lo "Scorsese's touch" che 30/40 anni fa trasformava tutto in oro e rendeva "leggeri" ed appassionanti potenziali mattoni come "l'ultima tentazione di Cristo" e "l'età dell'innocenza" si è andato irrimediabilmente affievolendo per cui, seppur sempre molto curato sotto l'aspetto tecnico, questo film risulta essere un mattone sia potenzialmente che realmente.
La storia a me ha ricordato molto quella di Apocalypse now…anzi direi che la struttura di base è praticamente identica…poi ovviamente il diverso contesto storico ne fa due film molto differenti.
Le questioni che pone sono sì profonde, anche se a me francamente sembra che quando nei film si parla di religione stringi stringi siano sempre le stesse 3-4 domande che girano e che sono sempre attuali in quanto destinate a rimanere per sempre senza risposta…d'altronde saranno ancora attuali anche fra altri duemila anni, a meno che qualcuno un giorno non torni dall'aldilà (ammesso che esista) e ci spieghi finalmente, fra le altre cose, quale progetto divino sta alla base della sofferenza umana, quale D.o potrebbe permettere di far patire certe pene ai propri figli e come dovremmo interpretare l'assordante silenzio con il quale D.o risponde alle nostre preghiere nei momenti di dubbio o di disperazione.
Un altro spunto, più legato alla stretta attualità, può essere tratto dal dialogo fra il gesuita interpretato da Garfield e la contadina cristiana che affronta il probabile martirio con il sorriso sulle labbra in quanto convinta di approdare in un paradiso senza sofferenza, senza tasse, senza duro lavoro.
Questo ci fa capire, se ancora ce ne fosse bisogno, come la religione, anche nelle sue forme più fanatiche e integraliste, trovi spesso il terreno più fertile nelle persone più disperate, che hanno bisogno di dover credere che ci sarà un premio nell'aldilà per le sofferenze patite in vita, sacrificando nel nome di un credo la propria vita e purtroppo anche quella degli altri.
Gli spunti interessanti quindi non mancano, ma vediamo cosa (secondo me) cinematograficamente parlando non funziona: Garfield si impegna, ma ha la faccia sbagliata per il ruolo e non è mai credibile, Neeson, barbetta a parte, è conciato come in Star wars, la durata è eccessiva, la parte centrale è ridondante, gli ultimi 20 minuti (tutto ciò che accade dopo "l'abiura" di padre Rodrigues) sono inutili, alcuni personaggi, con i quali teoricamente si dovrebbe empatizzare, sono invece assolutamente irritanti (Kichijiro)…inoltre, anche se questo difetto non può essere attribuito a Scorsese, il film "gode" del peggior doppiaggio che io ricordi di aver sentito negli ultimi anni, con i giapponesi che parlano come albanesi rendendo così ridicoli anche i personaggi che invece dovrebbero incutere timore, come il governatore/inquisitore, togliendo gran parte di pathos al film, specialmente nella seconda parte.
Salvato dal solito impeccabile reparto tecnico (Ferretti, Schoonmaker ecc.), non può certo essere considerato un brutto film, ma una mezza delusione sì, considerando le aspettative e il tempo di incubazione del progetto.

P.S. non essendo credente può darsi che qualcosa mi sia sfuggito o che lo abbia mal interpretato, in tal caso chiedo anticipatamente venia, ma preciso che la mia parziale stroncatura attiene ad un livello prettamente cinematografico e non contenutistico.