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SILENCE regia di Martin Scorsese

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Elmatty     8 / 10  26/06/2017 18:37:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per capire a fondo Silence bisogna valutare tanti aspetti, forse troppi per il pubblico odierno che ne ha decretato un flop clamoroso al botteghino.
Silence non è un film di Martin Scorsese, Silence E' Martin Scorsese.
E' la pellicola più intima che il regista ha girato fin'ora, in questi 155 minuti di film ci mette tutte le sue convinzioni, tutto il suo credo religioso, non concedendo praticamente niente allo spettatore se non la possibilità di poter affrontare con il protagonista ad un viaggio introspettivo della propria anima cosa abbastanza inusuale visto i precedenti del regista che ha sempre cercato di creare un buon equilibrio tra quello che lui vuole e quello che lo spettatore vuole.
In Silence questa bilancia pende decisamente verso di lui.
Silence è una pellicola quasi necessaria nel panorama cinematografico americano perchè dimostra come un regista riesca a far valere al 100% la sua visione di una storia, cosa quasi unica in un regno fatto ormai di sequel, prequel, reboot blockbuster in generale oppure film anche profondi che però si perdono nella ricerca facile delle emozioni dello spettatore scadendo a volte nel ridicolo.
Scorsese ci mette tutto l'impegno possibile in questa pellicola e si vede: tecnicamente è un'opera d'arte in tutto, dalla regia meno visibile ma con sprazzi dello Scorsese che conosciamo per poter incanalare al meglio questo viaggio spirituale, una fotografia incredibilmente reale e irreale allo stesso tempo, ambientazioni davvero ben realizzate.
La prova degli attori in scena poi è magistrale: Andrew Garfield ottimo per la parte che, assieme alla prova del dottore di guerra ne La battaglia di Hacksaw Ridge, ci fa capire quanto personalmente sia una persona credente per aver accettato questo tipo di ruoli assolutamente non scontati e con tante sfumature, Adam Driver anch'essi in parte con una diversa visione rispetto al protagonista, Liam Neeson si vede poco ma buca lo schermo come pochi.
In cosa difetta questa pellicola? Perché non gli do di più in contrasto con quello che ho scritto fin'ora?
Il film ha un difetto enorme che paradossalmente si accoppia con questa voglia di Scorsese di fare un film intimista: questo viaggio interpretato dal protagonista coinvolge ma non emoziona, incuriosisce ma non ti prende.
La causa di questo può essere imputata dalla voglia di Scorsese di mostrarci la sua visone della Fede: è una cosa talmente profonda che a parole risulta difficile dare una spiegazione ed infatti in alcuni momenti della pellicola i dialoghi sembrano un po' forzati per la situazione, altri sembrano scritti non benissimo, rendendo anche alcune parti del film un po' noiose.
Inoltre ci sono qualche scena in cui il regista calca leggermente troppo la mano per una certa determinata visione su un personaggio che il protagonista sembra subire durante il suo viaggio: non è nemmeno sbagliata come idea ma rapportata alla dimensione del racconto l'ho trovata una forzatura:


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Per concludere ci troviamo di fronte ad una visione completa della Fede secondo Scorsese, un film che ha potuto permettersi di girarlo 30 anni dopo la prima stesura di sceneggiatura, un film difficile da capire fino in fondo che, a causa del tema trattato, può avere molte interpretazioni.
I difetti che ho riscontrato non possono essere tali per altri a causa di questa varietà di possibili interpretazioni della pellicola.
Il film più intimo di Scorsese.
Lo consiglio caldamente.