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SILENCE regia di Martin Scorsese

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Thorondir     7 / 10  11/08/2017 12:54:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scorsese torna a parlare della religione portando sul grande schermo la sua particolare visione del cristianesimo, quella di un credente che è sempre stato tormentato di fronte ai problemi della vita e del soprannaturale. Ne esce fuori un film complesso, a tratti pachidermico, stratificato, monolitico e che prosegue questo suo percorso teso a decifrare la verità della Chiesa. La storia dei padri in Giappone sembra essere una prova di resistenza del cristianesimo a quelle forze legate alla natura che in Giappone pervadono e hanno pervaso il modo stesso di pensare. Non si può vincere contro questa "palude" non in una realtà dove manca l'idea stessa del trascendentale, sconfitto dal reale, dalla natura appunto. L'opera di Scorsese decanta la grande opera missionaria e storica dei gesuiti ma emerge la loro sconfitta e quindi quella del cristianesimo nella realtà giapponese: come se ogni luogo del mondo abbia le proprie peculiarità e l'omogenizzazione non è cosa per il sol levante.

Il film è girato con la solita straordinaria maestria, con un uso perfetto del campo/controcampo, ma manca una sceneggiatura che sappia reggere ai grandi temi portati in scena, con i dialoghi che non riescono mai a decollare, soprattutto nelle scene di confronto/scontro tra le varie parti. Non ha la forza tematica che un film di questo tipo dovrebbe avere e ciò gli impedisce veramente di decollare.