caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA PANTERA ROSA (1963) regia di Blake Edwards

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
hghgg     8 / 10  16/01/2015 21:31:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Blake Edwards nella sua carriera è sempre mancato il "passo in più" per realizzare un vero capolavoro, sebbene ci sia andato vicino, vicinissimo, con quel film strepitoso che è "Victor Victoria"; è impossibile però non riconoscere il suo indiscutibile talento nel creare commedie raffinatissime, di ogni genere (romantiche, sofisticate, comiche). Con quel suo stile inconfondibile, che dalla regia si estendeva anche alle ambientazioni, agli interni, alla fotografia, tutto nei suoi film era tipicamente "Edwards".

Ne "La Pantera Rosa" troviamo una comicità pura, semplice nei suoi intenti, non ha ad esempio lo spunto geniale che stava alla base di "Victor Victoria", ma intelligente e complessa nella sua messa in scena corale e, volutamente, caotica.

Non è una comicità immediata ma quando ingrana ti ritrovi a sghignazzare parecchio e poi dentro c'è un po' di tutto, da alcuni scambi di battute riuscitissimi a gag "fisiche" basate sulla gestualità e sulla sbadataggine dei protagonisti, mi viene in mente l'interminabile ed esilarante sequenza nella camera d'albergo di Clouseau, in cui troviamo la Primula e suo nipote che si nascondono dall'ispettore tentando in tutti i modi di scappare dalla camera con la moglie dell'ispettore e amante della Primula (un'esilarante Capucine) che cerca in tutti i modi di non farli scoprire. In questa lunga e divertentissima scena esce fuori l'indiscutibile talento registico di Edwards che gestisce con classe mirabolante una delle sue tipiche situazioni corali, con una regia strepitosa e una gestione sublime degli attori e dei loro vari movimenti per tutta la scena.

Ma questa è solo una delle grandi sequenze che esaltano il talento di Edwards in questo tipo di situazioni. La scena del ballo è un altro esempio perfetto di come unire fantasiosa raffinatezza registica e inventiva comica, con Edwards scatenato accompagnato dai suoi attori davanti alla mdp (Sellers su tutti, ma di questo Genio parlerò poi), una serie di gag e avvenimenti comici perché caotici eppure perfettamente tenuti in pugno da Edwards che da dietro la mdp tappa anche i buchi che le sue sceneggiature ogni tanto aprono; una sorta di raffinato caos in cui si ride ma si fa anche fatica a capirci qualcosa, capirai, con tutti quei gorilla...

E in tutta una serie di spassosi equivoci e disastri il momento più bello è quello dei due gorilla che, uno da una parte uno dall'altra tentano di scassinare la cassaforte per rubare la Pantera Rosa, per poi rimanere con un palmo di naso. Una sequenza assolutamente devastante in cui mi sono ritrovato a ridere come un pìrla per tutto il tempo. Un bignami perfetto della comicità muta fatta di espressioni e gesti. Il tutto reso ancora più bello dal tema musicale che accompagna la scena... Ma anche di questo dirò tra poco.

La scena che più di tutti esalta la comicità stralunata e la regia abile e fantasiosa di Edwards è indubbiamente quella dell'incredibile inseguimento in macchina per le vie di Roma, con tanto di vecchietto attonito spettatore di un inseguimento tra macchine guidate da gorilla e uomini in armatura medioevale e c'è anche una zebra in incognito. Siamo di fronte alla scena più esilarante del film con un Edwards che si lascia andare ad un'invenzione comica corale da applausi a conferma di come il film sia migliorato costantemente dopo un inizio un po' timido fino a raggiungere vette altissime di comicità.

Di scene molto belle comunque ce ne sono altre, cito ad esempio il lungo dialogo tra sir Lytton e la principessa Dala un po' brilla dopo il suo primo champagne (una Claudia Cardinale meravigliosa).

Bella anche l'ambientazione multipla e giramondo, tra Cortina, Parigi, Hollywood e Roma.

Bellissima la fotografia che esalta sopratutto gli interni, quelle scenografie come già ho detto inconfondibilmente "Edwards".

E infine gli attori, tutti bravissimi e capaci di esaltare i loro personaggi e renderli memorabili, c'è una splendida Claudia Cardinale che oltre ad essere brava assai (veniva dalla doppia consacrazione del 1963 con il Gattopardo e soprattutto "8 e 1/2") è anche, scusate il francesismo, una fìga da paura, come fa notare giustamente anche la simpaticissima e arguta panterina rosa animata dei titoli di testa quando appare nei crediti il nome della Claudiona. C'è l'altra grande bellezza, quella di Capucine che riesce ad essere irresistibile ed esilarante in più di un'occasione. C'è David Niven, ladro raffinato e indimenticabile, semplicemente devastante la scena in cui uscendo dalla finestra della camera di Clouseau cade di sotto e riesce da un grosso cumulo di neve, salutando un gruppo di persone lì presenti con un compostissimo ed educato "buonasera", credo di esser stato sul punto di morire dal ridere.

E poi, lui. Il Genio. Peter Sellers. L'attore che per Kubrick fu uno e trino ne "Il dottor Stranamore" qui, chiamato all'ultimo momento, interpreta un solo personaggio ma lo fa inventandoselo tutto a modo suo, improvvisandone le caratteristiche, i segni particolari, la parlata, le gag; un personaggio, quello dello sfìgatissimo ispettore Clouseau, "inventato" da Sellers stesso che era un Genio dell'interpretazione comica, tanto grande da rendere il suo personaggio così riuscito che fu impossibile non trasformarlo nel protagonista assoluto dei successivi capitoli della Pantera Rosa, quando in questo film Clouseau è tutt'altro che protagonista, solo uno degli ingranaggi del meccanismo corale del film. Ma quando c'è Sellers di mezzo il corale non esiste anzi esiste ma se lo fa tutto da solo, anche quando interpreta un personaggio solo. Uno dei miei attori preferiti.

Tutto questo permette anche di passar sopra ad una sceneggiatura non sempre solida e con qualche buco, a volte un po' confusa anche se straordinaria nella gestione corale dei momenti più divertenti.


Mi restano da lodare soltanto i titoli di testa che di fatto sono una delle cose più divertenti del film, originali e fantasiosi, vedono protagonista la mitica Pantera Rosa animata, simpaticissima e sfortunata, districarsi tra i nomi di attori e regista tra varie e spassose peripezie, davvero dei meravigliosi titoli di testa, ancora più belli perché accompagnati dallo straordinario tema musicale di Henry Mancini, con quel celeberrimo sassofono che ci accompagnerà, fortunatamente, per tutto il film marchiando a fuoco tutte le scene più belle e soprattutto esaltando questi bellissimi titoli di testa.

Un tema musicale che ha fatto la storia, ennesimo segno di un grandissimo qual'è Henry Mancini.

"La Pantera Rosa" è uno dei gioielli più splendenti nella filmografia di Blake Edwards, splendida commedia e davvero un gran bel film.
ferzbox  16/01/2015 21:37:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I tuoi commenti saranno lunghi,ma si vede che ti piace il cinema......complimenti anche per questa disamina.....
;-)

Ma 8 a "Ritorno al futuro"......scherzo scherzo...eh eh
hghgg  16/01/2015 22:34:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahhahahaha mi spiace che non ti sia andato giù :D

No seriamente grazie per il BEL complimento, mi ha fatto molto piacere. A buon rendere carissimo :)