Filman 6½ / 10 30/09/2017 17:35:36 » Rispondi Una rappresentazione non bellica del soldato e la forte presenza di uno spirito che smonti la logica repubblicana segnano le premesse di BILLY LYNN'S LONG HALFTIME WALK, che nella ricerca e nel raggiungimento della propria ragione si trasforma in una ben più comune storia sul reduce di guerra a base di retorica: sul post-trauma, sull'onore del militare, sul suo essere incompreso, sulla sua alienazione e sulla sua voglia di vita, in parametri assolutamente scontati. Salta positivamente all'occhio la naturalezza cinica e indecorosa di quello che è di fatto uno stereotipo, che quasi sempre appare come l'esatto opposto, e si rimane interdetti nel vedere un Ang Lee autore disinteressato alle poetiche sul tradizionalismo o al peso dei sentimenti passionali all'interno del film, così come dispiace vedere un Ang Lee regista ripiegato in un compitino scolastico non privo di errori di base.