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TERRIFIER regia di Damien Leone

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Jolly Roger     8 / 10  12/02/2019 12:18:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho abbastanza elogiato le contaminazioni horror in film di genere diverso commentando recentemente un film (Bird Box)…e ora mi trovo a fare l'esatto contrario :-) esaltare un horror che di contaminazioni non ne ha alcuna.
Terrifier è la cosa più semplice e pura che abbia visto da un sacco di tempo. E' una spremuta di orrore, punto, non c'è nient'altro. La trama è appena degna di essere chiamata trama, siamo a livello di Venerdì 13: è la notte di Halloween, c'è gente in giro e c'è un killer che uccide la gente.

E qui viene il bello.
Art il Clown non è un villain qualunque, ma rischia di essere il miglior villain apparso in uno slasher da un sacco di tempo a questa parte. La sua attitudine mette in ombra pagliacci ben più famosi come Pennywise, o anche reali come il Gacy-pagliaccio.
Alto e allampanato, secco e aguzzo, orribile, volutamente goffo e teatrale nelle movenze, inquietante nelle espressioni e con quel sorriso sardonico e sadico, con occhietti fissi e cattivi e un ostentato mutismo che lo rende ancora più malato e spaventoso. Come una creatura malsana, che sembra essere saltato fuori, per effetto di una magia nera, da qualche vecchio film muto in bianco e nero, si fa beffa delle persone che ha intorno comunicando senza le parole ma esclusivamente attraverso il linguaggio del corpo, con sorrisi e sguardi penetranti, evocando crudeltà, sberleffo e spietatezza. E' agghiacciante vedere nei suoi occhi e sul suo viso da Clown un misto di felicità scanzonata e di consapevole cattiveria. La scena ambientata nella pizzeria sotto questo punto di vista è eccezionale: vedere il Clown in mezzo alla gente lo fa sembrare immerso in una specie di limbo – una sottile striscia che sta esattamente in mezzo tra lo stupore delle persone, nel vedere un personaggio di un aspetto così grottesco e di cattivo gusto, ed il sospetto, seppur remoto e scacciato dalla mente ma pesantissimo, che quell'aspetto corrisponda a qualcosa di reale, di realmente crudele… il sospetto che "lì dentro" si nasconda Il Male, che sotto quel costume ci sia uno che fa sul serio e non uno in vena di scherzi.
Forse il film avrebbe dovuto calcare di più su questo aspetto, sull'effetto surreale che si crea mettendo un killer reale in mezzo alle persone, a chi lo riterrà un demente in vena di scherzi macabri e chi, invece, sentirà il gelido brivido della consapevolezza, intuendo che c'è qualcosa di sbagliato, che quel personaggio non è un buontempone, ma è realmente un folle atroce assassino.
Il gioco di sguardi tra il Clown e la protagonista in pizzeria è qualcosa di magico; quella scena vale da sola tutto il film. L'attore che interpreta Art è davvero bravo (in un'intervista, ha detto di essersi ispirato al cinema comico muto degli anni 30). La protagonista femminile, quella mora per intenderci (a parte il fatto che è di una bellezza illegale) è bravissima, proprio nel rendere alla perfezione, con i propri sguardi verso il Clown, questo suo continuo passare dal truce sospetto all'ingannevole sollievo, dall'inquietudine alla disapprovazione, dalla paura alla calma forzata.
Come ho detto, bisognava forse proseguire un po' di più su questa strada – lo fece un altro film, Halloween Killer, da cui è stata probabilmente pescata l'idea di sfruttare Halloween per ficcare un killer vero in mezzo alla gente. Ma d'altronde il Clown doveva pur iniziare il massacro – e lo spettacolo è assicurato anche sotto questo punto di vista, con un paio di scene splatter niente male.
Carina anche la parentesi "androgina". Secondo me l'attore si è ispirato al Marylin Manson del periodo di Mechanical Animals, anche per le movenze un po' a scatti, imitando una sorta di ballo scoordinato e sconclusionato. Ricorda molto anche il personaggio maligno di REC, per fattezze e movimenti.

Dopo aver parlato degli aspetti positivi, per essere onesti bisogna anche dire che i personaggi compiono un sacco di atti e comportamenti senza senso; lo stesso film Terrifier è pieno di scene senza senso (incluse, anzi specialmente, la scena iniziale e quelle finali), sotto più punti di vista.
Ma d'altronde Terrifier è un horror vecchio stile, come Venerdì 13 o un Halloween. Un "horror vintage", come argutamente definito in un commento precedente.
Perciò non si perde troppo in spiegazioni.
Non si sente minimamente di dover dare qualche tipo di giustificazione o background al male. Prendere o lasciare.
Ma in fondo il bello di questo film è anche questo. Spero che facciano più film come Terrifier e, soprattutto, spero di rivedere in azione, in futuro, Art il Clown!