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THE BELKO EXPERIMENT - CHI SOPRAVVIVRA'? regia di Greg McLean

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Jolly Roger     7 / 10  24/03/2019 15:03:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Noto ora che il film è stato girato da Greg McLean, il regista australiano di uno degli horror più riusciti degli ultimi vent'anni, Wolf Creek.
E, in effetti, in The Belko Experiment si intravvede una gran professionalità e capacità nella regia, ma anche nella sceneggiatura. È un film fatto bene, con maestria, con un ritmo perfetto: la vicenda viene ottimamente rappresentata nei tempi e nei modi con un calibrato crescendo di tensione, risultando pertanto credibile. Il che non è per niente facile, per un film del genere: in ossequio ad una ormai dilagata visione pessimistica dell'umanità, oggi si ritiene che le persone, poste in situazioni di emergenza in cui vengano a mancare i limiti legali ed etici propri della civilizzazione e le barriere di una pacifica convivenza civile, tornino "incivili" e barbare, pronte ad uccidersi le une con le altre pur di sopravvivere ed avere la meglio.
Personalmente non credo che sia così, anzi penso proprio che, in determinate situazioni – tipo le emergenze, i disastri ambientali o gli scenari di guerra - il processo evolutivo abbia creato un meccanismo esattamente di segno opposto, un meccanismo di solidarietà sociale e "umanità" fra le persone, grazie anche al quale la nostra specie sia sopravvissuta e si sia preservata nei secoli. Penso pertanto che, se una vicenda come quella di Belko capitasse negli uffici o nelle fabbriche in cui lavoriamo, non accadrebbe mai quel Grand Guignol che accade qui.
Anche poi perché, alla prova dei fatti, nessuno sarebbe in grado di uccidere per davvero, anche se magari passa la maggior parte dell'anno pensando che il proprio capo lo vorrebbe proprio uccidere :-)
Questo grosso rischio di inverosimiglianza che film del genere si portano inevitabilmente dietro, viene risolto da TBE con uno stratagemma furbo: l'Amministratore Delegato della Società, nonché alcuni uomini chiave, pur essendo essi stessi vittime dell'esperimento, hanno però un passato da militari o nelle forze speciali. Perciò, sanno usare le armi e, in passato, hanno già messo in pratica il motto "mors tua, vita mea". Grazie a questo stratagemma, appare più credibile l'evolversi violento della vicenda, nonché alcuni comportamenti davvero cinici che verranno messi in pratica.
Film molto piacevole, seppur come detto non è per niente originale, anzi...uno si aspetterebbe un po' più di background, un qualcosa di più sulle motivazioni dell'esperimento…e invece, solita cosa.
Solita cosa, ma fatta bene! Perciò è come una bella canzone, fa sempre piacere riascoltarla.


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Non mi trovo d'accordo con quanto letto in un paio di commenti precedenti, ossia che il film rappresenterebbe una metafora della vita negli uffici, della rivalità tra colleghi eccetera.
Secondo me no. Il luogo e la situazione specifica (gli uffici di una grande azienda) rappresentano la scelta migliore, perchè forse la più adatta ad accogliere l'evolversi degli eventi di una storia che ha il solo scopo di intrattenimento horror, senza alcuna velleità di ergersi a metafora sociale. Poteva accadere la stessa cosa su una nave in crociera, se avessero scelto di ambientarlo lì.