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MOONLIGHT - TRE STORIE DI UNA VITA regia di Barry Jenkins

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Rollo Tommasi     5 / 10  23/02/2017 18:49:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Filmetto sul disagio sociale nelle periferie americane che risulta deludente, opaco come un raggio di luce scarico di idee e vuoto nella consistenza narrativa.
Sentimenti affettati, interpretazioni rabbiose/moccicose sempre sopra o sotto le righe, dialoghi rarefatti che si insabbiano o in sguardi languidi privi di sincera espressività o in immagini sbandate da turbolenti movimenti di cinepresa di "malickiana" memoria (e quindi cortina fumogena allo stato puro..).
Moonlight, fresco vincitore ai recenti Golden Globes nella categoria Drama è un timido sottoprodotto del cinema di protesta nera, leggero, inutile alla causa ed artisticamente superato: la candidatura agli Oscar a furor di popolo (la nuova giuria allargata nelle componenti di colore, mi spiace dirlo, è un elemento di distorsione nella scelta..), se accostata al trascinante La La Land o al toccante Barriere, o a scapito di capolavori come Captain Fantastic e Animali Notturni, bellamente lasciati a casa, suona come un insulto. E magari vincerà..come è successo ai sopravvalutati 12 Anni Schiavo o Il Caso Spotlight.
Passando alla componente interpretativa, si può aggiungere che, se la candidatura di Naomi Harris tra le migliori attrici non protagoniste ha una sua logica, quella del ruvido ma buono Mahershala Ali - per la banalità del personaggio ed il modo altrettanto sciatto con cui viene eliminato dalla scena - è un affronto allo spessore dimostrato da attori come Jake Gyllenhaal (l'incarnazione della disperazione in Animali Notturni) e Joel Edgerton (condensato esplosivo di rabbia e disincanto in Loving).
Claudicante il finale con l'intreccio di sguardi da soap opera che rivela due anime lasciando, però, in sospeso le azioni..
Monocromatico.