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LE ARDENNE - OLTRE I CONFINI DELL'AMORE regia di Robin Pront

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  13/04/2017 09:51:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dramma famigliare e noir si fondono nel debutto di Robin Pront: due fratelli e il loro rapporto a rischio causa un gravoso non detto, quello inerente l'amore di Dave per Sylvie, rispettivamente fratello minore e fidanzata di Kenny. Quest'ultimo, appena uscito di prigione, appare psicotico e arrogante, incline alla violenza, assillato dopo quattro anni di galera dal voler riconquistare a tutti i costi il cuore dell'amata. Che però, giustamente, ha trovato una sorta di equilibrio con Dave, ragazzo sicuramente più pacato e introverso, ma soprattutto poco incline alle sciocchezze.
Il timore creato dal silenzio crea un clima di tensione crescente nella prima parte, dove Pront si concentra sullo sviluppo dei caratteri in gioco, in particolar modo nel voler ispessire l'evidente contrapposizione tra i due consanguinei. Il che porta a galla dinamiche intime marce e derive sociali, per un film scandito dall'ossessione e dall'emarginazione, dai ritmi ossessionanti della techno con un titolo -in originale- che è probabile omaggio ai fratelli Dardenne, ovvero i registi più celebri del Belgio.
Il clima minaccioso è poi aggravato da una scenografia prima urbana e poi campestre plumbea, piovosa, virata al grigio, come a sottolineare le tematiche funeree che di lì a poco andranno a deflagrare in un'ultima mezz'ora violenta ma anche ricca di deviazioni grottesche tipiche di alcune produzioni nord-europee (impossibile non pensare a "Calvaire"). La presenza di Jan Bijvoet (inquietante come in "Borgman") conferisce un'aurea ancora più stralunata al tutto, mentre il panorama montano delle Ardenne fa da muto spettatore ad un epilogo di grande impatto, inevitabilmente inzuppato di sangue.