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I BRIGANTI DI ZABUT regia di Pasquale Scimeca

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The Gaunt     7 / 10  08/03/2017 23:08:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La filastrocca cantata dalla moglie del protagonist scandisce le tappe di una vicenda, che in fondo è sempre la solita, tragica, storia. Ambientata tra l'armistizio del '43 e l'immediato dopoguerra, descrive come il passaggio tra il fascismo anteguerra e il neonato stato italiano, predomini la stessa logica gattopardesca del "tutto cambia per non cambiare nulla". Sfruttati dai latifondisti, con la complicità della mafia, i braccianti agricoli si ritrovano sfruttato allo stesso modo nel neonato stato italiano. Scimeca, regista fin troppo sottovalutato, pur con qualche piccolo difetto riesce ad evitare la deriva puramente ideologica dello sfruttamento nelle campagne. I suoi briganti e le loro azioni sono determinati puramente dalla disperazione di coloro che non hanno più nulla da perdere. L'unico modo di sopravvivere e reagire ad uno stato di cose ormai cristallizzato è l'uso della forza. Toccante la testimonianza nei titoli di coda del film. Nella sua semplicità mostra come i veri cambiamenti sono lontani a venire.