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DONNE IN ATTESA regia di Ingmar Bergman

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amterme63     6½ / 10  11/09/2010 11:29:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I primi film di Bergman si assomigliano un po' tutti. Si tratta comunque di film di buon livello, sia dal punto di vista della storia che viene raccontata (mai superficiale) e soprattutto dal punto di vista tecnico (fotografia, scenografia, messa in scena molto curate).
Il tema cardine è la natura dell'amore fra un uomo e una donna e il sua difficoltà ad "adattarsi" alla convenzione del matrimonio e alla pretesa di durare in eterno. L'ambiente sociale è quello solito della media borghesia illuminata e il periodo in cui si svolge la storia è sempre la limpida e fresca estate scandinava. Il punto di vista è come al solito quello femminile.
Quattro donne, mentre attendono l'arrivo dei loro consorti (quattro fratelli), si confidano fra di loro e raccontano episodi cruciali del loro rapporto affettivo. Ne viene fuori un quadro molto scettico e disincantato del rapporto amoroso. Le routine borghesi finiscono presto per soffocare il calore e l'entusiasmo dei primi tempi. Entra la noia, l'abitudine, la perdita di confidenza reciproca, la mancanza di intesa sessuale. Si affaccia l'esca delle avventure extraconiugali.
Come reagiscono? C'è chi si rassegna e trasforma il proprio rapporto in un accudirsi a vicenda, come padre e figlio o fratello e sorella, oppure chi in maniera ironica e disincantata va buon viso a cattivo gioco e accetta il corso delle cose per quello che sono, lasciando al(la) consorte libertà per eventuali "distrazioni", fermo restando la saldezza e il grande valore del rapporto di cura e confidenza reciproca.
In un altri casi invece è la sventatezza, la superficialità, l'egoismo, l'incompresione, la facilità in cui si creano equivoci, sanabili con grande sforzo, che compromettono l'intesa e l'armonia dei rapporti amorosi.
Disincanto, ironia, solidarietà reciproca, tolleranza, benevolenza sono questi i sentimenti che alla fine emergono e vengono proposti come "soluzione". Tanto più che il ciclo non fa altro che ripetersi. I giovani ripercorrono la stessa strada, s'infiammano di passione e di idee di amore eterno. I vecchi guardano con nostalgia e scetticismo. Sanno che non durerà a lungo.
L'arte di Bergman ha raggiunto già molta maestria e sicurezza e fa sfoggio di sé nelle splendide riprese in cui vengono coinvolti degli specchi. Per il resto è tutto molto pulito e molto classico. Ottima la maestria nel gestire i tanti flashback di cui è composta la storia.
L'unico grosso difetto è la sensazione di noia e ripetizione che può tranquillamente venire fuori. La nostra epoca non è quella di questi film. Tante cose però queste coppie borghesi degli anni '50 ce le possono ancora insegnare ….