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LOGAN - THE WOLVERINE regia di James Mangold

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Elmatty     9 / 10  05/03/2017 00:03:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono attori che si legano ai personaggi che interpretano diventando indimenticabili, tanto che si vengono ricordati più i personaggi che interpretano che lo stessi.
Hugh Jackman indiscutibilmente è diventato così con il personaggio di Wolverine, da 17 anni ormai ci aveva abituati a ritornare con il suo personaggio in maniera amichevole come incontrare un vecchio amico che non si vede da tempo.
Quando un ciclo si chiude, specialmente quando si parla di un ciclo positivo, le sensazioni sono sempre difficili da decifrare, c'è tristezza, malinconia e perché no anche liberazione.
Questo Logan di per se rappresenta un punto di svolta nella carriera di Jackman che sarà chiamato a far quasi dimenticare che lui sia solamente quello che ha interpretato Wolverine, l'attore le capacità le ha sicuramente ma scrollarsi di dosso questa immagine sarà difficile.
Quando si chiude un ciclo positivo lo si deve fare in maniera quasi eccellente e questo Logan ci riesce quasi totalmente.
La pellicola è un urlo potentissimo sul personaggio di Wolvering, finalmente il suo personaggio si espone in maniera completa: duro, spietato, antieroe per eccellenza.
Mangold evolve il suo Wolverine fino ai livelli che ha sempre avuto il fumetto, già con Wolverine l'Immortale si vedevano dei chiari segnali che trovano conferma e si amplificano in questo Logan.
Finalmente si abbandona una violenza patinata e censurata della maggior parte dei film Marvel, qui il sangue scorre a flotti e la brutalità della violenza colpisce come un pugno allo stomaco.
La storia di per se è semplice ma è carica di tanti elementi che Wolverine ci ha abituato: depressione, rabbia, solitudine, malinconia.
Qui però assistiamo al declino inesorabile del personaggio stesso, il suo prezzo da pagare per la sua immortalità e per la sua forza e il conto è decisamente a suo svantaggio: nonostante tenti di essere buono e di trovare un posto nel mondo non riuscirà mai a vivere veramente.
La condanna di Logan è di avere una vita immortale ma di non viverla.
Mangold in questo senso il personaggio di Wolverine lo fa a pezzi, gli presenta il conto con spietatezza.
Letta in questa chiave di lettura il finale è una sorta di liberazione e redenzione, e non dico altro...
Inoltre tutte queste sensazioni si legano al personaggio del Professor X, si capisce come queste due identità siano molto simili tra loro.
La cosa non può che creare molta malinconia.
La prova degli attori nemmeno a dirlo è ottima: Jackman e Stewart hanno 17 anni di personaggio da saperlo a memoria senza nemmeno avere battute da recitare, molto positivo l'esordio della bambina.
Se devo trovargli un difetto è forse nel cattivo non troppo carismatico anche se non è forse la parte cattiva predominante del film, in quanto il vero male si nasconde all'interno di Wolverine...
Ho apprezzato inoltre che il tutto non venga presentato come un cinecomic ma come un film on the road con atmosfere da western.
Da spessore alla pellicola.
Insomma, siamo arrivati alla fine del binomio Jackman/Wolverine, sicuramente in futuro Wolvering ritornerà tramite reboot e cose simili conoscendo la Marvel però questo duo rimarrà nella storia del cinema come la tra le più riuscite combinazione regalate al pubblico.
Ci ha fatto ridere, emozionare, anche incazzare.
Ma adesso che la fine è davvero giunta questo antieroe ci mancherà molto presto, specialmente in un periodo dove i film di supereroi sono tutti uguali e fini a se stessi.