caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

KONG: SKULL ISLAND regia di Jordan Vogt-Roberts

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Macs     6 / 10  15/07/2017 23:24:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film pacifista e animalista su re Kong, con una buona atmosfera anni '70 ricostruita grazie soprattutto alla piacevole colonna sonora che fa anche un'incursione negli anni '40 con il classico di Vera Lynn. Film molto citazionista, su tutte spiccano gli evidentissimi, forse anche troppo, richiami a Cuore di Tenebra/Apocalypse now con la scena degli elicotteri contro il Sole al tramonto da locandina, e personaggi chiamati Conrad e Marlow. Interessanti in effetti i personaggi, su tutti Packard e Cole, mentre l'attenzione verso il ruolo un po' insipido della Larson è risvegliata dalla scelta registica di mostrarne il davanzale in bella vista per tutto il film, cosa che comunque non guasta. Il problema del film è che, oltre a essere inevitabilmente un'americanata ignorante e tamarra con soluzioni narrative spesso goffe, ha un Kong un po' sottotono: per carità, la creatura è ben realizzata e sembra quasi non computerizzata, ma il nostro eroe peloso manca di carisma: viene sparato un po' troppo presto sullo schermo (almeno se si pensa al Kong di Peter Jackson, dove ce lo faceva attendere parecchio per accrescere curiosità e tensione), senza una adeguata introduzione del nostro primate, ed è un po' troppo presente sullo schermo per risultare spaventoso (?). Poi le scene di combattimento del pelosone con i vari mostriciattoli non hanno più nulla di originale, dopo quello che ha combinato Jackson col suo film. Tutto sommato comunque il film intrattiene e a tratti diverte, con la scena post-credit che fa da cliffhanger telefonato ma pur sempre efficace. Certo il richiamo al film di Edwards su Gojira ci può stare, ma i due film non potrebbero essere più diversi: tanto fracassone è questo "Skull Island", con un Kong sempre in bella vista, quanto sobrio ("autoriale"?) è quello di Edwards, in cui tra l'altro il buon lucertolone radiattivo viene mostrato pochissimo.