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SINFONIA D'AUTUNNO regia di Ingmar Bergman

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Invia una mail all'autore del commento doncorleone     8½ / 10  18/02/2006 23:54:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una madre ed una figlia si incontrano dopo anni di silenzi e di lontananza e decidono di mettersi a nudo, di rimuovere le maschere false della cortesia e del perbenismo per confidarsi i propri intimi, atroci segreti; il tutto in un confronto duro , aspro, senza esclusioni di colpi, in cui le accuse e le confessioni vengono portate avanti con una veemenza imprevista. Bergman ancora una volta , come aveva già fatto in Sussurri e grida, ci racconta il dramma dell' incomunicabilità, in primis nell'universo femminile ed in questo caso nel rapporto madre-figlia, lo fa con la solita lucidità estrema che gli compete, con la profondità che lo rende unico nell' avvicinarsi così tanto al volto umano (cfr Truffaut) e lo fa anche con un film che è tutto un disvelamento, tutta una confessione lunga, estenuante, dolorosa tra le 2 protagoniste in un'overdose di primi piani che esaltano la bravura straordinaria delle 2 meravigliose interpreti. Il rapporto apparentemente ideale tra la madre e la figlia che viene mostrato nel fuorviante prologo è destinato infatti ad essere infranto brutalmente nella notte in cui Charlotte ha un incubo ed eva ha bevuto un pò troppo... Dopo questo la situazione si ribalterà e tutti gli attriti prima celati riemergeranno violentemente e con conseguenze disastrose per il rapporto tra le 2 donne. Oltre alla regia magistrale il film si avvale anche di una fotografia luminosa (quasi sempre di alto livello nei film di Bergman) e di flashbacks molto belli ed evocativi, vi sono inoltre delgi stilemi " classici" del cinema di Bergman: gli orologi , la musica classica etc etc... Altro particolare degno di nota è che il film è uno dei più ottimistici di Bergman perchè lascia aperto il sentiero della speranza e mostra un'Eva alla fine fiduciosa.
Da rivalutare.
(Non è affatto un minore)