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SINFONIA D'AUTUNNO regia di Ingmar Bergman

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elio91     8½ / 10  22/10/2012 10:04:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è Bergman sintetizzato al meglio. In un'ora e mezza c'è tutto il suo cinema che l'ha reso famoso, i temi a lui cari, le tecniche registiche sempre cosi affascinanti e che smentiscono chi lo vorrebbe un regista solo dedicato alla parola dimenticandosi della padronanza che lo svedese ha avuto con la macchina da presa.
La trama, inutile parlarne, è una carneficina di sentimenti tra madre e figlie, ma in mezzo all'astio e alla naturale depressione appesantita tipica di Bergman si stagliano momenti di commozione incredibile, che solo il suo cinema migliore è riuscito a toccare.
Già, il suo cinema migliore... ma se ci ripensi, come fai a dire quali sono i suoi film migliori? Sono tutti belli, è qualcosa di unico nella storia del cinema. Nel rapporto qualità/quantità non credo sia esistito nessun altro regista al suo livello cosi prolifico e che ha sfornato uno dopo l'altro opere sempre bellissime, a volte stupende e nei casi migliori capolavori assoluti (l'unico suo debole e mediocre che ho visto è stato "A proposito di tutte queste signore", ma per il resto...).
Senza nulla voler togliere a Hitchcock e pochi altri, Bergman detiene questo primato.
E anche il suo film più bello da Sussurri e Grida in poi, ma arriverà di lì a poco Fanny e Alexander...

Curiosa che questa sia stata l'unica volta che i due Bergman abbiano lavorato insieme; e Ingrid lo ripaga con un'interpretazione magnifica, contrapposta dalla Ullmann che non ha nulla di meno.
Curioso poi anche come è costruita questa Sinfonia D'Autunno: i primi piani intensi sono storia vecchia, ma spesso alle parole vengono in aiuto le immagini sotto forma di flashback, a differenza di Sussurri e Grida un ruolo maschile ha una certa importanza (anche se marginale, certo) rispetto ai ruoli di madre/figlia, e nella famosa scena del pianoforte è tutto affidato all'intensità di primi piani magnifici e due attrici di razza pura, delle parole proprio non c'è bisogno. Come dire che in fondo Bergman è sempre riuscito a rinnovarsi e a sorprendere, anche per questo i suoi film tematicamente sempre uguali hanno vitalità e potenza l'uno distinto dall'altro.