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LUCI D'INVERNO regia di Ingmar Bergman

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Beefheart     8½ / 10  12/08/2007 15:39:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film decisamente ottimo: minimalista, scarno, breve e spoglio, ma meditabondo, pregno di riflessioni, dubbi, domande e sconcerto. Le tematiche, tipiche, vanno dalla perdita della fede religiosa al vuoto, interiore e circostante, che ci attanaglia in una cronica incomunicabilità logorante ed alienante. I protagonisti animano (nel limite del possibile) il paesaggio rurale ed invernale del nord della Svezia e si dimenano alle prese con sgomento, depressione e solitudine, cagionati dalla deriva morale e spirituale in cui versa l'animo umano. Tra gli altri, un pastore protestante, in seguito alla perdita della moglie, si interroga circa quella fede che potrebbe avere definitivamente perso o che forse non ha mai veramente avuto. Intorno a lui, persone altrettanto fragili, vacillanti e bisognose di sostegno, coraggio e forza d'animo. Risolto in due o tre interni ed un paio di esterni repentini, i pochi eventi sono solo di contorno, mentre è preponderante la crisi di coscienza del protagonista che rinuncia a credere e sperare in se stesso e nel prossimo, abbandonando ambedue ai rispettivi solinghi destini. Certamente non il più ottimista dei film del regista e, nonostante l'estrema semplicità, nemmeno dei più facili da metabolizzare; ciò nonostante lo definirei una vera chicca della sua corposa cinematografia, proprio per l'efficacia con la quale sono resi i tormenti che affliggono Bergman ed i suoi personaggi, senza l'abuso di particolari simbolismi o pesanti complicazioni intellettualistiche che, generalmente, finiscono con l'inevitabile restrizione del bacino d'utenza. Tra gli attori, von Sydow eccezionalmente defilato non sfigura, mentre Bjornstrand fornisce l'ennesima grande prova. Ingrid Thulin addirittura bravissima. Solita ottima fotografia. Da vedere.