Crimson 8 / 10 14/01/2006 12:30:02 » Rispondi Film bellissimo, ma dopo la visione sono rimasto con qualche rimpianto perchè forse sarebbe potuto essere migliore. Dal momento che ho visto la versione cinematografica "ridotta", mi piace pensare che le parti che in questa versione appaiono a mio avviso troppo superficiali o leggermente scollegate siano analizzate più in profondità in quella completa. Ci sono scene davvero indimenticabili, come alcune (non tutte) delle sequenze oniriche (l'incubo del proprio funerale è bellissimo, anche se quello de "il posto delle fragole" è insuperabile). La forza del film è la protagonista Jenny, che da psichiatra passa dall'altro lato della barricata. La sua depressione è presentata in modo talmente profondo che talvolta sinceramente assume dei tratti che sconfinano (disturbo della personalità? può essere. Borderline? non credo anche se in certe circostanze m'è parso addirittura possibile). La Ullmann, in stato di grazia, probabilmente nella sua interpretazione migliore (perlomeno è quella che preferisco)! Assurda la scena in cui passa dal riso isterico al pianto disperato. Tra i ruoli di contorno, avrei preferito che il personaggio del marito fosse più coinvolto nella vicenda (anche se è una scelta quella di farlo apparire una sola volta, in modo fugace, per evidenziare la sua completa trasparenza). Grande come al solito Gunnar Bjornstrand, nel ruolo del nonnetto rimbambito. Come il marito, anche la figlia non capisce la madre, e quindi è un personaggio negativo. Il finale, per come è presentato, non m'è piaciuto molto per questo motivo:
il film è talmente complesso che mi è parso assurdo come lei possa riflettere, sulla base di una semplice scena d'affetto tra i nonni, come la cosa migliore sia abbandonare tutto e concentrarsi sul lavoro. Così l'ho interpretato io, perchè non è una conclusione definitiva, questo è certo. Siamo davvero sicuri che Jenny non riprovi il suicidio in futuro?
ds1hm 19/01/2006 18:37:33 » Rispondi ho scoperto troppo tardi questo sito (saranno tre mesi). non trovavo nessuno che si cementava in commenti così approfonditi riguardo ai film di Bergman, trovando così chiavi di lettura, interpretazioni personali di ognuno di voi che sfuggivano alla mia visione personale, nonostante abbia visto questi film per decine di volte. Ad esempio,concordo sul giudizio per il finale del film: da una crisi profonda se ne esce a pezzi, solo nel tempo e c'è giustamente un qualcosa di assurdo; ma l'ipotesi di una conclusione sospesa, così per te tanto certa, per me non lo era affatto.
Non credo che si tratti di un finale sospeso. Penso solo che nonostante Jenny decida di mollare la famiglia e ripartire concentrandosi sul proprio lavoro, volendo andare a cercare evoluzioni nella vicenda, sia difficile. Te lo dico perchè ho a che fare con certi tipi di pazienti; è difficile pensare che un episodio depressivo di tale brutalità si risolva così "facilmente". Ciao