quadruplo 9 / 10 08/09/2008 10:14:26 » Rispondi Quando lessi la prima volta le regole del dogma 95 rimasi molto perplesso sul come giudicare il decalogo di Trier & C.. Se da una parte ci stanno i buoni propositi di riportare il cinema ad una dimensione più "umana" e meno basata sulle megaproduzioni milionarie, dall'altra le ferree regole da seguire possono in qualche modo limitare la libertà creativa e dare l'idea di un movimento elitario e, per certi versi, snob.
Se, come in questo caso, il manifesto del dogma risulta funzionale alla storia raccontata, il risultato finale è assolutamente sorprendente e spiazzante.
Vinterberg unisce un dramma familiare ad una feroce critica al mondo borghese (forse esagero ma in certi momenti paradossali mi ha ricordato addirittura Buñuel) raccontato il tutto in maniera distaccata e fredda grazie appunto al maggior realismo del movimento cinematografico di cui fa parte. Da vedere assolutamente.
La continuazione della festa, i continui brindisi fino ad arrivare alla colazione del giorno dopo, nonostante tutto quello che era successo, rappresentano i momenti più scioccanti ma allo stesso modo più riusciti del film.
Se alla colazione il padre non avesse annunciato di volersi costituire e tutto fosse rimasto immutato (almeno all'apparenza), avrei dato un bel 10 ma il lieto fine stona leggermente con la cattiveria di tutto il film.